Torna in città l’appuntamento annuale con la cultura, l’arte, la musica, e lo sport offerto dalla kermesse culturale “Maggio a Piedimonte”, la rassegna promossa dagli assessorati alla Cultura e all’Associazionismo di Piedimonte Matese retti da Costantino Leuci e Fernando Catarcio. Una nuova e ricca edizione per questa manifestazione che raccoglie e propone in piena primavera un programma variegato di eventi e iniziative, fra teatro, visite guidate, incontri, cinema e tanto altro, e che poggia saldamente sulla preziosa sinergia tra l’Amministrazione Comunale guidata da Vincenzo Cappello e le realtà associative locali, protagoniste di molti degli eventi previsti. A queste si affianca il Mucirama, il Museo Civico “Raffaele Marrocco”, che sarà possibile visitare in occasione di ogni manifestazione che si svolgerà nell’auditorium comunale di San Domenico. Ma è stato anche il coinvolgimento degli studenti delle scuole cittadine a caratterizzare l’ideazione di “Maggio a Piedimonte”, impegnati attivamente in prima persona nelle manifestazioni.
Il programma ha avuto il suo inizio già lo scorso primo maggio al Parco Archeologico di Monte Cila, e continuerà lungo tutto il mese, sino al primo giugno. Tra gli eventi spicca la Gran Fondo del Volturno (11 maggio), evento sportivo di primo piano per il Matese, la presentazione del libro “Un giorno ho incontrato…” (14 maggio) contenente racconti scritti dagli studenti dei comuni del territorio, il convegno sul pittore inglese J. Philipp Hackert e sulle sue vedute del Matese (17 maggio), “Il Mestiere del Cinema” (dal 15 al 18 maggio), la terza edizione di “IlluminArti” nel centro storico di Piedimonte (1 giugno). E in particolare dal 30 maggio al 3 giugno, ci saranno iniziative dedicate all’accoglienza degli amici tedeschi della gemellata Seligenstadt Am Main, nell’ambito del progetto “Cittadini d’Europa” sostenuto dall’Unione Europea.
Anche quest’anno “Maggio a Piedimonte” si conferma quale una delle manifestazioni più importanti della città, a cui l’Amministrazione Comunale tiene molto e per la quale attinge alle risorse derivanti dalle indennità di carica, per proporre alla cittadinanza un’offerta culturale varia e ricca.