Per il suo viaggio nelle scuole italiane, il premier Matteo Renzi sceglie un istituto della periferia del disagio. A Secondigliano, periferia Nord della città, alla scuola elementare e materna “Parini” lo accolgono un centinaio di persone con fischi ed applausi. I primi vengono da un gruppo di aderenti al “Comitato Vele Scampia”. Striscione, cartelli e slogan anni ’70, gridano: “vogliamo tutto”. Ad applaudirlo, è un gruppetto di madri del quartiere. “Sta facendo qualcosa per i nostri figli, come aveva promesso”, dice una di loro. L’ Istituto “Parini”, circa 750 alunni, è stato costruito con i fondi europei, ed era una scuola all’ avanguardia. “Era il fiore all’ occhiello, ma adesso – dice al premier il dirigente scolastico Adele Rispoli – cade a pezzi”. Sono inagibili la palestra ed il refettorio, è chiuso il teatro, è danneggiato il tetto. “Dobbiamo quotarci con 5 euro per volta anche per comprare la carta igienica”, dice una della madri pro-Renzi. Evitando giornalisti e fotografi, lasciati all’ esterno dell’ edificio scolastico, il premier punta diretto ai bambini. Una cinquantina si radunano davanti all’ ingresso della scuola. “Siete mai stati a Roma ?” , esordisce Renzi. La risposta arriva subito, di sapore calcistico : “Sì, abbiamo vinto 3 a 1”. Ma Renzi non si scompone. “Sono a Palazzo Chigi, venite a trovarmi se le cose non vanno bene”. Poi entra nell’ edificio e sale a piedi i due piani, dove le classi lo aspettano allineate e lo applaudono. Regala una copia della Costituzione con la sua firma al dirigente scolastico e poi si unisce ai bambini per cantare l’ inno di Mameli. “Conoscete la Costituzione ?”, chiede. “E’la legge fondamentale dello Stato”, risponde un bambino. “Ci insegna le regole che dobbiamo rispettare – aggiunge Renzi – non dobbiamo salire con i piedi sulle sedie, non dobbiamo gettare le carte a terra”. Più tardi il premier in un tweet aggiunge: “la lotta alla camorra, la scommessa di una cittadinanza diversa parte da qui”. Secondigliano, che confina con Scampia, è il quartiere della prima faida di camorra, quella del 2004-2005. Renzi se ne va con una promessa a bambini ed insegnanti: “adesso vediamo dove trovare soldi per la vostra scuola”. Più tardi, incontrando i sindaci in prefettura sull’uso dei fondi strutturali, commenta: “una scuola non può non avere una palestra. Mettici i fondi Ue, anche se ti danno meno voti”. Renzi tornerà a Napoli lunedì prossimo, ma questa volta in veste di segretario del Pd, per un comizio al Rione Sanità, nella piazza scelta da Grillo per la sua manifestazione elettorale a Napoli.