E’ iniziata stamattina davanti al Gup del Tribunale di Napoli Alessandra Ferrigno l’udienza preliminare che vede imputati il boss dei Casalesi Michele Zagaria e l’ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria per il reato di tentata violenza privata aggravata dal metodo mafioso commessa nei confronti di Giovanni Zara, ex sindaco del paese del Casertano, dove è nato Zagaria. I fatti risalgono a metà 2008, quando Zara era stato da poco eletto sindaco, mentre Zagaria era vice-sindaco di Casapesenna. Secondo l’accusa, sostenuta dai pm della Dda di Napoli Catello Maresca e Giovanni Conzo, Zagaria avrebbe intimato a Zara di non parlare più del boss Michele Zagaria, allora ancora latitante, sui giornali o in pubblico, e di non rendere dichiarazioni di elogio alle forze dell’ordine per i successi contro i clan, minacciandolo di ritorsioni politiche e personali, e prospettandogli la sorte “di Tonino Cangiano”, ex assessore comunale gambizzato dalla camorra nel 1988 e morto nel 2009 dopo essere rimasto paralizzato 20 anni sulla sedia a rotelle. Zara, molto attivo contro i clan, rimase sindaco pochi mesi perché nel febbraio 2009 fu sfiduciato da 11 suoi consiglieri. Qualche giorno prima aveva firmato un protocollo per l’avvio di un progetto in un bene confiscato a un capozona dei Casalesi. Ad accusare Zagaria di rapporti con il boss è stato anche il pentito Roberto Vargas. Per questi fatti Zagaria fu arrestato nel febbraio 2012 mentre era sindaco di Casapesenna e scarcerato dopo pochi giorni. L’udienza è stata rinviata al 19 giugno prossimo, quando la parte offesa Giovanni Zara si costituirà parte civile.

 

 

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