Coinvolto anche un generale della guardia di finanza casertano nell’inchiesta sulla realizzazione del Mose a Venezia che ha coinvolto personaggi di primo piano della politica locale. Tra i 35 nomi eccellenti c’è quello del generale in pensione Emilio Speziante. I reati, come si evince dall’ordinanza del procuratore Luigi Delpino, vanno dalla corruzione alla frode fiscale e al finanziamento illecito dei partiti. Le Fiamme Gialle hanno eseguito sequestri di beni tra Venezia e Roma per circa 40 mln di euro. Soldi che arrivano da frodi extracontabili di societa’ facenti capo al Consorzio Venezia Nuova, il consorzio che sovrintende i lavori del Mose. L’indagine era partita tre anni fa e che lo scorso anno ha portato all’arresto di Piergiorgio Baita, della società padovana di costruzioni, Mantovani e a quello di Giovanni Mazzacurati, l’ingegnere del Mose.

 

 

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