La concessione del Teatro Comunale “Parravano” all’Associazione Teatro Pubblico Campano è da ritenersi risolta. Adesso non ci sono più scuse, questa amministrazione deve rescindere quella che è una convenzione quantomeno indegna ed irrispettosa, verso quello che rappresenta il Teatro Comunale sia sotto il profilo culturale, che strettamente commerciale. Il teatro comunale, un patrimonio della Città che non è considerato l’epicentro culturale, il melting pot di diverse espressioni artistiche o magari la fucina di nuove generazioni di artisti che porteranno con orgoglio il nome di Caserta nel mondo, purtroppo, invece, lo stesso è ridotto ad essere esclusivamente l’oggetto di una mera operazione commerciale. Il teatro deve tornare alla Città, la concessione attuale deve essere risolta considerate le gravi inadempienze contrattuali da parte del concessionario. Del ridicolo canone annuale pattuito di 15.750,00 +iva, che il concessionario deve, entro e non oltre il 28 febbraio di ogni anno, corrispondere al Comune di Caserta, non risultano pervenute le ultime due annualità, più un residuo relativo agli anni precedenti. Nonostante i numerosi solleciti da parte dell’amministrazione, il concessionario non ha regolarizzato ancora la sua posizione debitoria. A questo si potrebbe aggiungere il mancato rispetto di quanto previsto dalla convenzione, rispetto all’offerta culturale o stagione teatrale. Infatti, delle almeno 48 recite, di cui almeno i 2/3 con compagnie che siano in regola per l’accesso ai contributi statali e/o regionali, più almeno altri 38 eventi spettacolo, così come previsto dal C.T.A., risulta, da quanto si può evincere dal sito internet, che la stagione teatrale del 2013/14 consta di solo 36 recite, rispetto le 48 previste. Per quanto concerne gli “almeno” 38 eventi previsti da capitolato, non è dato sapere, ma non mi sembra di aver visto pubblicizzate 6 giornate di attività teatrali dedicate ai nuovi linguaggi e/o al teatro di ricerca. Da capitolato, inoltre, è prevista una figura adibita al controllo ed alla cura dei rapporti tra le parti, il Direttore Artistico, designato dall’amministrazione comunale, funzione che fino a qualche anno fa era ricoperta dal maestro Nunzio Areni, che ha espletato tale ruolo fino a quando aveva in essere una convenzione professionale con il Comune di Caserta. Dopo, c’è stato un continuo rimbalzo di competenze, a quanto pare a discapito del controllo e dell’applicazione delle sanzioni previste per gli inadempimenti contrattuali. Sanzioni pari a 250,00 euro al giorno, che se fossero confermate ufficialmente, riscontrando eventuali mancanze da parte del concessionario, le casse comunali sarebbero oggetto di una cospicua ed inaspettata entrata. In realtà basterebbe solo la condizione di morosità per avviare le procedure per la rescissione del contratto, fermo poi la verifica di altre inadempienze, oltre alla condizione di rivalutazione dei parametri contrattuali previsti dal dissesto nonché dal D.Lg. Renzi. Insomma, spero che l’Assessore ed il Dirigente si attivino al più presto per la definizione di questa annosa questione, anche perché è stata richiesta audizione in merito, congiuntamente al Collegio dei Revisori dei Conti, dalla IV Commissione. Eppure, non mi riesco a spiegare perché, anche il concessionario insista ancora in questa impresa, considerato che da quando si apprende dalla rendicontazione relativa alla gestione per l’anno 2013, lo stesso dichiara un disavanzo di svariate centinaia di migliaia di euro, che seppur solo parzialmente ammortizzate dal sostanzioso contributo relativo alla L.R. n. 6/2007, sono comunque un bel po’ di soldini. Eppure imperterrito e da stoico mecenate è già pronto per la campagna abbonamenti 2014. I conti non mi tornano!
Edgardo Ursomando
Consigliere Comunale Caserta