Dopo lo tsunami elettorale di ieri, che ha registrato in Spagna un trionfo senza precedenti del Partido Popular e una debacle ‘storica’ dei socialisti, i vertici dei due grandi partiti sono stati convocati oggi a Madrid per una prima analisi del voto, mentre i piccoli partiti esultano per il successo conseguito grazie al travaso dei voti in fuga dal Psoe dei delusi del zapaterismo.

La direzione socialista e’ riunita gia’ da questa mattina nella sede del partito di calle Ferraz a Madrid attorno al segretario generale uscente, il premier Jose’ Luis Zapatero, e al candidato premier sconfitto ieri Alfredo Rubalcaba. Secondo la stampa spagnola potrebbe aprirsi ora una lotta interna per la leadership del partito senza esclusione di colpi fra Rubalcaba e la ministra della difesa la catalana Carme Chacon. Secondo il presidente del partito Manuel Chaves un congresso potrebbe essere convocato gia’ a fine gennaio. Il leader dei popolari e prossimo premier spagnolo Mariano Rajoy, trionfatore delle politiche di ieri con la maggioranza assoluta in parlamento, ha convocato nel pomeriggio il Consiglio esecutivo del Pp. Rajoy dovra’ aspettare fino al 20 dicembre circa, tenendo conto dei tempi tecnici per la costituzione del nuovo parlamento, prima di essere nominato nuovo capo del governo. La stampa spagnola prevede pero’ che davanti alla crisi che colpisce il paese molto rapidamente prenda decisioni per rassicurare i mercati. Dovrebbe inoltre a breve recarsi a Bruxelles dove e’ stato invitato dal presidente del consiglio Ue Herman Von Rompuy. Il segretario generale del Pp e ‘numero due’ del partito Maria Dolores de Cospedal ha detto oggi che il governo di Rajoy fara’ una politica di ”austerita”’ ma gestira’ il paese con il metodo del ”consenso”. I risultati definitivi del voto di ieri indicano che il Pp ha ottenuto il 44,62% e 186 seggi nel Congresso dei Deputati, il suo migliore risultato di sempre, contro il 28,73% e 110 seggi al Psoe, una debacle ‘storica’ per i socialisti. Crescono invece la sinistra di Izquierda Unida, che passa da 2 a 11 seggi, i nazionalisti catalani di Ciu, da 10 a 16 e i centirsti di Upyd, da 1 a 5, ed entra in parlamento diventando la prima forza politica dei paesi Baschi e la quinta parlamentare spagnola la sinistra radicale indipendentista basca di Amaiur con 7 seggi. La stampa spagnola rileva oggi le dimensioni ”storiche” della vittoria di Rajoy e sottolineano che i popolari hanno ora ”tutto il potere” in Spagna dato che controllano gia’ quasi tutte le regioni e le principali citta’ del paese.

 

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