Riceviamo e pubblichiamo una nota di Francesco Capone, consigliere comunale di opposizione a Sant’Arpino. “Se per una volta nella vita vuole fare una scelta degna di un uomo politico, Angelo Lettera non deve dimettersi da consigliere comunale, ma deve dimettersi proprio da santarpinese. Non si possono dimenticare i misfatti che un’intera famiglia, cominciando dal padre, finendo col figlio, e passando per cognati e parenti di ogni grado e generazione hanno commesso a discapito della collettività di Sant’Arpino da decenni a questa parte.
Davvero non possiamo sorbirci un sermoncino sulla legalità da chi oggi, dopo tutto quello che è successo, e dopo che ormai la strada del Di Santo è irrimediabilmente segnata, si dimette da capogruppo consiliare con la vana speranza di salvare un onore politico che ha perso da sempre. Ricordo a tutti che stiamo parlando di Angelo Lettera, figlio dell’ex assessore Giuseppe, un avvocato che per decenni ha ottenuto una mole- difficilmente quantificabile- di incarichi legali dal Comune. Un signore che solo grazie a qualche santo in paradiso ha letteralmente spolpato, il ricco osso di papà Comune. E senza un briciolo di “scuorno”-per dirla alla napoletana-, una volta che lo stesso soggetto, durante la prima consiliatura Di Santo, è diventato assessore è riuscito ad ottenere 2 invidiabili primati: litigare con tutti quanti si imbattevano in lui come assessore alla cultura ed all’istruzione, tanto che ad un certo punto il condannato ha dovuto revocargli la delega alle politiche scolastiche, vista anche l’acclarata improduttività di Lettera senior, e lavorare incessantemente per affidare incarichi in primis al genero, tal Giuseppe Nolè, per il tramite dello studio Calabria, e a parenti e nipoti di ogni grado. Nella memoria collettiva è ancora fresco il caso dell’auditorium fantasma. Non potendosi ricandidare il padre- perché inviso alla stragrande maggioranza dei nostri concittadini-, il reo confesso ha fatto eleggere- in maniera più che discutibile e per il rotto della cuffia- il figlioletto, facendone uno dei suoi più stretti collaboratori e nominandolo capogruppo consiliare.
In questo anno Lettera jr non solo ha condiviso, ma ha anche sostenuto e difeso a spada tratta tutte le scelte del Di Santo, pur di salvaguardare gli interessi di famiglia ed affidare nuovi incarichi ai propri cari. Ricordiamo che solo poche settimane fa al solito studio Calabria- Nolè è stata affidata la progettazione del nuovo asilo nido comunale. Un altro incarico di svariate centinaia di migliaia di euro. Ora sistemate le ultime cose, e vedendo che per il loro amato Di Santo non c’è più futuro, i Lettera cercano di sfilarsi in maniera ambigua e poco chiara, come loro solito. Dicono e non dicono, fanno e non fanno, nell’attesa di vedere come si evolve la situazione e soprattutto nella vana speranza di ricostruirsi una verginità politica andata persa nella notte dei tempi. A loro ricordo che finanche i collaboratori di giustizia prima di raccontare i misfatti altrui si autodenunciano di tutti i crimini che hanno commesso. Per questo voi prima di fare uscire dalla vostra bocca parole come legalità e senso delle istituzioni, dovreste dimettervi da cittadini di Sant’Arpino, alzare la mano e chiedere umilmente la parola”.
Francesco Capone
(Consigliere comunale di Sant’Arpino)