Fu colpito di striscio anche ad una mano, ma non dal proiettile che lo ha ucciso, Ciro Esposito, il tifoso partenopeo morto due giorni fa a Roma. La circostanza è emersa grazie alle testimonianze dei parenti che hanno raccolto le confidenze del giovane durante la sua degenza al policlinico Gemelli. Il proiettile che colpì di striscio Ciro, secondo quanto accertato, sarebbe lo stesso che ha poi raggiunto uno degli altri due tifosi azzurri rimasti feriti. Intanto, in procura, gli inquirenti esaminano non solo le dichiarazioni dei parenti verbalizzate dalla Digos, ma anche la registrazione audio in cui Ciro afferma di riconoscere in Daniele De Santis l’uomo che gli sparò poco prima dell’inizio della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. Quanto alle testimonianze, che riferiscono confidenze di Esposito fatte in più occasioni, si tratta, secondo quanto si è appreso, di dichiarazioni “univoche e coerenti”.