«Riporteremo all’attenzione di tutti la vicenda di un bene simbolo come quello confiscato a Paolo di Lauro a Secondigliano, ancora oggi negato alla cittadinanza. E al contempo dimostreremo, a Casal di Principe, con l’esperienza de La Forza del Silenzio nella casa che fu di Francesco Schiavone, che dai beni confiscati possono nascere eccellenze nazionali. Infine andremo a Portici per accompagnare un’altra bella esperienza che proprio in questi mesi sta nascendo da un bene sottratto ai clan. Il Festival sta procedendo il suo viaggio incontrando le tante storie perbene che possono determinare il reale cambiamento dei nostri territori». Valerio Taglione e Gianni Solino, referenti del Comitato Don Peppe Diana e del coordinamento provinciale di Libera Caserta, presentano così la decima e l’undicesima tappa del Festival dell’Impegno Civile-Le terre di Don Peppe Diana, la prima manifestazione nazionale interamente realizzata sui beni confiscati ai clan, che le due associazioni promuovono insieme a più di settanta altre organizzazioni e realtà associative.

In mattinata doppia tappa tra Secondigliano e Casal di Principe organizzata in collaborazione con la Commissione Regionale Beni Confiscati presieduta da Antonio Amato. Alle 9,30 sopralluogo nella villa che fu di Di Lauro a via cupa dell’Arco, con il Sindaco Luigi de Magistris, Rosy Bindi e una delegazione della Commissione Nazionale Antimafia da lei presieduta. Sarà anche l’occasione per discutere di una nuova destinazione del bene che doveva essere sede della Polizia municipale. Alle 11,30, poi, gli stessi protagonisti del sopralluogo, insieme al Viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, al Sindaco di Casal di Principe Renato Natale, al pm Domenico Airoma, a Peppe Pagano della NCO e al ricercatore Antonio Esposito, saranno nella casa che fu di Francesco Schiavone “Sandokan”, a via Bologna a Casale, oggi sede dell’associazione La Forza del Silenzio. Qui si discuterà dei due anni di mancata applicazione della legge regionale sui beni confiscati e del futuro delle politiche nazionali di merito. «E’ incredibile che una buona legge resti del tutto disattesa» affermano i promotori della kermesse «si erano riposte molte aspettative in un testo che sembrava porre al centro della programmazione regionale il tema dei beni confiscati. Ma dalla sua approvazione non si è poi avuto nessun segnale concreto. Eppure, anche nell’indifferenza di alcune istituzioni, le esperienze nate sui beni confiscati stanno crescendo sia numericamente che qualitativamente. Bastano i dati del festival: dai due, tre incontri della prima edizione, siamo giunti ad una quarantina di tappe, con un coinvolgimento di migliaia di persone, con un programma che continua ancora oggi ad arricchirsi, e giunge anche fuori regione, con una tappa che si realizzerà a Pistoia».

Smpre domani, dalle 17,00, si svolgerà anche l’undicesima tappa del Festival a villa Fernandes, via Diaz a Portici, organizzata con il Collegamento Campano contro le Camorre per la legalità e la non violenza “ G. Franciosi” e il presidio territoriale di Libera “Teresa Buonocore e Claudio Taglialatela”. Delle azioni promosse e da realizzare sul bene confiscato parleranno il Presidente del Collegamento Campano Leandro Limoccia, il sindaco di Portici Nicola Marrone, il vicesindaco di Casal di Principe Marisa Diana e i referenti di diverse associazioni tra cui Agesci Portici 4, Giocatori anonimi, Comitato Don Peppe Diana, Unipan, l’antiracket “G.Panunzio”. A seguire il teatro di Mario Aterrano, la musica di Renato Salvetti e la degustazioni di prodotti tipici.

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