AVERSA. Ancora un giovanissimo che perde la vita per un incidente stradale su via Pastore diventata una delle arterie killer della città, insieme a viale Europa e viale Kennedy dove, solo tre mesi fa, il 3 aprile, perse la vita il 18 enne Carlo Palmieri. Nella notte tra giovedì e venerdì è stata la volta del 21 enne Giuseppe Picone. Due morti in tre mesi sono troppi per l’Associazione Italiana dei Familiari delle Vittime della Strada che diffonde i numeri ufficiali degli eventi luttuosi accaduti sulle tre arterie cittadine che hanno, purtroppo, meritato il triste appellativo di killer. “I dati fornitici, dopo richiesta ufficiale, dalla polizia municipale parlano chiaro –dice Biagio Ciaramella presidente della sezione cittadina dell’Aifvs- è impongono la necessità di attivare immediatamente un tavolo di lavoro in cui siano rappresentate la nostra associazione e tutte le forze di polizia presenti sul territorio per concertare interventi immediati, necessari per evitare o, quantomeno ridurre in maniera drastica, quella che può essere definita una strage dei nostri ragazzi, caratterizzata da morti, feriti con danni lievi o, purtroppo, talvolta permanenti e giovani finiti in prognosi riservata”. Stando ai dati forniti dalla polizia municipale nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2008 e il 30 maggio 2014 sulle tre arterie cittadine si sono verificati 306 incidenti con 76 feriti, di cui 2 con prognosi riservata, e 1 decesso su viale Kennedy. 239 incidenti con 50 feriti, di cui 3 in prognosi riservata, ed 1 decesso su viale Europa, 89 incidenti con 19 feriti, di cui uno in prognosi riservata, e 1 decesso su via .Pastore. “Numeri di per se già alti ma destinati a crescere sia perché – osserva Ciaramella- si tratta soltanto dei dati forniti dalla polizia municipale ai quali vanno aggiunti quelli della polizia stradale sia perché da giugno ad oggi abbiamo dovuto registrare altri due decessi ed una ulteriore serie di incidenti con feriti”. “Purtroppo come associazione ad Aversa dobbiamo evidenziare – continua l’esponente dell’Aifvs- che, a differenza di quanto accade in altri comuni in cui siamo operativi come, ad esempio, Trentola-Ducenta, c’è l’assenza totale delle istituzioni cittadine preposte a garantire la sicurezza stradale alle quali ci siamo rivolti in più occasioni per sollecitare interventi come l’installazione di impianti semaforici, dissuasori di velocità, telecamere di controllo per intervenire su un fenomeno qual è quello delle corse, in particolare notturne, che si verifica su quelle arterie che per lunghezza si prestano a rappresentare delle vere proprie piste da gara”. “ L’amministrazione comunale – continua Ciaramella- non solo non interviene a migliorare la sicurezza di quelle arterie ma addirittura non ha ripristinato, ne regolato la funzionalità degli apparati semaforici presenti sulle arterie stesse come il semaforo all’incrocio tra viale Kennedy e via Garofalo dove c’è, da ormai alcuni anni, una mancata regolazione del verde o quello all’incrocio tra via Torrebianca e viale della Libertà dove mancano completamente i semafori pedonali o, infine, quello su viale Europa all’incrocio con via San Lorenzo fuori uso da anni”. “Considerando questi dati di fatto – dice l’esponente dell’Aifvs- non ha senso scaricare sui protagonisti tutta la responsabilità delle conseguenze, in termini di morti e feriti, degli incidenti stradali registrati ad Aversa”. “Anche se la prima responsabilità è quasi sempre di chi non rispetta le regole della strada e dimentica anche la prudenza, la responsabilità dell’Amministrazione c’è tutta –dice- Perché non si può parlare di sicurezza stradale, prevedendo e finanziando nei piani triennali interventi che poi non realizza”. “Per l’Aifvs se ci sono delle strade killer ci sono anche dei mandanti che la magistratura dove individuare e punire” conclude Ciaramella.