Si preparano le barricate contro la scelta della regionale di sopprimere il punto nascita di Maddaloni a favore di quello di Marcianise. La decisione, giunta ha scatenato una serie di reazioni bipartisan, anche perché, la chiusura del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Civile di Maddaloni potrebbe essere il preludio di un ulteriore depotenziamento del presidio maddalonese.

 

«La comunità di Maddaloni – commenta il presidente della “Civitas” Alessandro Cioffi – non resterà inerte dinanzi alla incomprensibile decisione della regionale. Vogliamo capire quali sono le reali motivazioni che hanno portato la Regione a maturare una scelta che, sino a poche ore fa, sembrava improponibile anche con il decreto 49. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per esercitare la dovuta pressione sulla commissione consiliare regionale e sulla giunta regionale affinché la decisione venga rettificata. Andremo fino in fondo, anche impugnando, se necessario, gli atti della giunta regionale e chiarire chi veramente detiene le carte in regola poter ospitare questi reparti. Laddove si riscontrasse poca chiarezza negli atti, la Procura di Santa Maria Capua Vetere verrà messa a conoscenza dei fatti. Nei prossimi giorni coinvolgeremo i sindaci del comprensorio ed i rappresentanti istituzionali delle popolazioni del Valle di Suessola, a tutti i livelli e a prescindere dal loro colore politico, per intraprendere un’azione energica e concordata a salvaguardia non solo del reparto di Ostetricia e ginecologia ma dell’intero nosocomio». Sorpresa e stupore anche da parte di altre forze politiche locale che «contestano con forza la decisione della Giunta e chiedendo al sindaco di farsi promotore, insieme a tutte le forze politiche e sociali di Maddaloni e dei paesi limitrofi, di iniziative tese alla modifica di quanto stabilito dalla Decreto 49». Stesso invito rivolto al sindaco da parte del consigliere comunale e capo dell’opposizione Andrea de Filippo. «Condanno – dichiara De Filippo – il metodo assurdo usato dalla giunta regionale, in barba al parere espresso dalla commissione tecnica e alle direttive nazionali che stabiliscono i criteri di sicurezza per le partorienti e i neonati, peraltro rispettati dall’ospedale di Maddaloni. Per mere ragioni partitiche, si è deciso di privilegiare Marcianise. Invito il presidente della Regione Campania On. Stefano Caldoro  a recedere urgente dallo smembramento e farci capire con atti alla mano cosa sia successo». Intanto dal Comitato Cittadino Maddaloni e Salute insieme all’accorpato  Comitato Pro-Ospedale e a tutte le associazioni e sindacati, parte l’invito alla mobilitazione nel più breve tempo possibile «a partire dalle iniziative lanciate già su facebook dallo stesso Cioffi (inondando bacheche di messaggi di protesta) e da Salvatore Nappo, Luigi Giannini ed Antonio di Nuzzo attuale consigliere di Maddaloni nel Cuore. L’invito è quello di ritrovarsi Giovedì mattina alle 9.00 presso l’ex Piazza della Pace (prossima Piazza don Salvatore d’Angelo) di Maddaloni per un sit-in di protesta alla quale la nostra associazione aderisce insieme a tutti i partecipanti del comitato cittadino». «La chiusura del punto nascita di Maddaloni e la dislocazione dei reparti di Ostetricia e ginecologia – commenta Luigi Giannini del sindacato Cisl – è una pugnalata inferta alla città di Maddaloni. Da questa decisione si nota in modo netto il fallimento di una politica insensibile, lontana dalle vere problematiche della città e con il pensiero rivolto soltanto alla prossima campagna elettorale da vincere. Da questa vicenda nessuna vittoria, bensì una sconfitta per tutti». Dure anche le parole di Rosa Rivetti, che precisa, innanzitutto, da donna consapevole delle difficoltà logistiche di chi, per partorire, dovrà spostarsi sino a Marcianise. Il Comune di Maddaloni non rimarrà inattivo dopo lo “scippo” perpetrato nei confronti della città dopo la decisione della regionale di tagliare il punto nascita dell’ospedale civile. «Dissento – dice il sindaco Rosa de Lucia – dalla decisione perché non caspico il motivo per il quale sia stato scelto un ospedale che non presenta i requisiti minimi previsti, come una pediatria h24, chirurgia pediatrica, rianimazione. A questo punto, bisognerà investire ulteriori fondi pubblici per attrezzare l’ospedale di Marcianise. Questa scelta lascia di fatto sguarnita una zona molto ampia che comprende l’intera area della Valle di Suessola fino ad arrivare alle zone confinanti con il territorio beneventano e napoletano. Mi sarei aspettata una decisione nella direzione della salvaguardia del territorio, devo constatare, invece, che i criteri sono stati altri». Parola dure quelle di Rosa de Lucia, neo sindaco della città, che annuncia battaglie legali contro gli atti che, con una decisione inattesa, hanno soppresso il reparto di Ostetrica e Ginecologia. «Vogliamo capire – scrive il sindaco – quali sono le reali motivazioni che hanno portato la Regione a maturare una scelta incomprensibile. Laddove ve ne sia bisogno, saremo disposti a confrontarci anche con le nostre stesse compagini politiche perché il territorio maddalonese è dei maddalonesi e non va toccato senza avanzare le giuste motivazioni.

 

 

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