No all’invio dell’Esercito sul territorio, come avvenne dopo la strage del 2008, perché “è inutile inviare dei soldati ad applicare il codice della strada”. Sì invece allo stato di emergenza, “per sbloccare fondi che potenzino servizi a favore immigrati e cittadini”, all’emersione dalla clandestinità dei tantissimi stranieri che lavorano senza contratto, stimati in alcune migliaia, e al potenziamento della presenza delle forze dell’ordine. Ha le idee chiare Dimitri Russo, sindaco di Castel Volturno, (comune casertano del litorale Domitio dove, domenica sera, è scattata una rivolta di immigrati dopo il ferimento a colpi d’arma da fuoco di due ivoriani, ndr) sulle richieste che domani a Roma presenterà al responsabile del Viminale Angelino Alfano. Il ministro dell’Interno lo ha convocato d’urgenza insieme al primo cittadino di Mondragone Giovanni Schiappa dopo quanto accaduto tra le comunità bianca e nera finite pericolosamente sull’orlo di uno scontro. Prima dell’incontro nella capitale, ci sarà, in prefettura a Caserta, un riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Caserta. Il Ministro dell’Interno, ieri, aveva detto che “l’Italia è un Paese accogliente ma certo non può accogliere tutti”.
“Castel Volturno – dice Russo – potrebbe rappresentare per lo Stato un’occasione di riscatto sociale ed economico, perché è un territorio bellissimo dal punto di vista naturalistico (oltre alla grande pineta c’è l’oasi dei Variconi, fondamentale per gli uccelli migratori, ndr) e ricco di prospettive turistiche; in primis è necessario dichiarare lo Stato di emergenza, quindi bisogna fare un censimento degli immigrati regolari e irregolari presenti – si calcola che siano circa 15mila, quasi tutti clandestini – anche perché la presenza di una popolazione di fatto superiore più del doppio rispetto a quella censita ha portato nel 2012 al dissesto delle case comunali, con oltre 55milioni di euro di massa passiva”. “Ad Alfano – prosegue il primo cittadino – chiederò di concedere il permesso di soggiorno per motivi umanitari a tutti quegli stranieri che lavorano e sono sfruttati. Ci vuole inoltre un serio programma di investimenti sui servizi sociali, sui trasporti, che migliorino la vita per tutti”. “Lo Stato – prosegue il sindaco – deve poi permettermi di poter derogare al patto di stabilità: non posso controllare un territorio comunale così vasto come è Castel Volturno (ampiezza totale di circa 74 chilometri quadrati) con appena 15 vigili urbani; ogni giorno, a causa dei turni, sono appena sette in strada. Ho bisogno di assumerne altri”. Sulle forze dell’ordine, Russo dice che “la loro presenza va potenziata, ma basta con l’invio di militari, che non serve”.