E’ stato accolto dal Tar Campania il ricorso presentato dai consiglieri di centrodestra del Consiglio comunale di Napoli rispetto all’approvazione del rendiconto 2013 del Comune che ora potrebbe rischiare il commissariamento. A presentare il ricorso i consiglieri Guangi, Palmieri, Addio e Santoro, assistiti dagli avvocati Arturo Testa, Luca Rubinacci e Manfredi Nappi. Alla base del ricorso, depositato al Tar il 13 giugno, la convinzione che l’approvazione del documento contabile, effettuata il 15 aprile 2014, fosse ”viziata da illegittimità”, da violazioni al Testo Unico sugli Enti locali. Nel dettaglio, i rappresentanti di centrodestra hanno sollevato dubbi rispetto ai tempi con cui la Giunt a ha messo a disposizione dei consiglieri il documento per valutarlo e poi andare in aula e procedere alla discussione e alla votazione. ”I consiglieri – ha spiegato l’avvocato Testa – hanno avuto a disposizione gli atti da approvare, quasi mille pagine, soltanto sette giorni prima della seduta fissata per l’esame e il voto. La legge – prosegue il legale – prevede un termine minimo e inderogabile di venti giorni. Pertanto i nostri assistiti non hanno avuto il tempo necessari o per controllare, valutare e approfondire gli atti proposti”. Tempi stretti ch e, secondo i legali e il Tar, hanno impedito alle forze di minoranza ”di orient are in maniera consapevole la discussione e il voto in assemblea”. Come conseguenza della sospensione della delibera relativa al rendiconto 2013, risulta ”non approvato” il rendiconto di gestione del Comune di Napoli. Ora – come spiegato – il Prefetto di Napoli dovrà diffidare con una lettera tutti i consiglieri ad approvare il rendiconto 2013 entro un termine non superiore a 20 giorni. Qualora, per qualsiasi motivo, la seduta non dovesse essere fissata in questi termini e il documento contabile non fosse approvato, la normativa prevede che il prefetto proceda alla nomina di un commissario per l’approvazione dell’atto e attivi le procedure per lo scioglimento del Consiglio comunale.
