AVELLINO – E’ una vera e propria corsa contro il tempo: 52 persone con stenosi valvolare aortica in lista d’attesa nella Clinica Montevergine di Mercogliano (Avellino) che non possono essere operate e che rischiano la vita. A luglio e’ stato infatti raggiunto il tetto massimo per questi delicati interventi.
Tetto che la clinica ha stabilito per via dei costi eccessivi di queste operazioni, circa ventottomila euro, e che la Regione rimborsa solo in parte. ”E’ una cosa immorale – dice il responsabile della Cardiologia, Paolo Rubino – dal primo agosto siamo fermi, la gente muore e nessuno se ne interessa”. E intanto, da agosto a oggi, la lista d’attesa e’ salita a 52 persone. Una ha anche sporto denuncia contro la clinica e contro i commissari alla Sanita’. Aspettano tutti il prossimo primo gennaio, quando sara’ possibile fare altri cento interventi e allora i piu’ fortunati potranno avere diritto a questa delicata operazione salvavita. Solo i piu’ fortunati. Le percentuali, infatti, non lasciano dubbi: o si opera subito o i pazienti muoiono nell’arco di 12 mesi. Senza preavviso, da un giorno all’altro. ”Non e’ possibile vedere morire la gente giorno dopo giorno – dice Rubino – gli organi competenti non hanno interesse a farle vivere e intanto si spendono 80 milioni all’anno per la fisiochinesiterapia e la magnetoterapia, cose inutili, solo perche’ sono gestite da persone particolari”. Per questi 52 pazienti non c’e’ nemmeno la speranza del trasporto in altre regioni. Si tratta di pazienti classe 4, cioe’ in condizioni gravissime, ”affannano stando a letto” spiega Rubino. ”E in piu’ – aggiunge il responsabile della Cardiologia – in alcune regioni non e’ possibile farlo. La Giunta Formigoni, per esempio, fece una delibera che permetteva il rimborso solo ai pazienti lombardi. In Lombardia sono interessati ai pazienti campani, ma solo per interventi facili e molto remunerativi”. La stenosi valvolare aortica colpisce un totale di 50.000 persone in Italia. E si tratta di un numero destinato a crescere con l’aumento delle aspettative di vita. Attualmente, spiega Rubino, la Regione paga fino a venticinquemila euro questo tipo di intervento. Solo la protesi, pero’, costa circa ventitremila euro piu’ iva e il totale per un’operazione del genere e’ di circa ventottomila euro. E’ per questo motivo che la Clinica Montevergine ha dovuto imporre un tetto massimo di 100 pazienti all’anno. Cento pazienti che hanno diritto a questo intervento fondamentale, salvavita che non ha mai dato disfunzioni nella fase post operatoria e che si puo’ fare anche ‘valve in valve’, attraverso l’arteria femorale, nei pazienti che hanno una valvola vecchia.