In occasione della festa patronale che si svolgerà in città dal 19 al 22 luglio tutte le sere fino alle 23,00, i volontari saranno pronti ad accogliere al Museo chiunque voglia godere di pochi minuti di riscoperta del patrimonio culturale locale. Il progetto di recupero e valorizzazione del Museo Civico di Sant’Arpino che vede impegnati quest’anno i volontari del servizio civile UNPLI Caserta e della Pro Loco di S. Arpino procede celermente all’individuazione di strategie di recupero del cosiddetto «sommerso» archeologico. Sotto la guida di Franco Pezone ed Aldo Pezzella è stata elaborata una sinergia comunicazionale che mira a restituire un pezzo di storia e di cultura locale ai cittadini santarpinesi e non solo. Il costante impegno profuso ha permesso finora di risollevarlo da uno stato di latente degrado, dopo aver analizzato i reperti ivi preservati, si è proceduto alla definizione di un protocollo unico di catalogazione, ma per predisporre al meglio la fruizione da parte del pubblico è necessario procedere anche a un piano di riordinamento generale del complesso. Ma questo non basta. Un costante monitoraggio e aggiornamento delle informazioni sui reperti non può prescindere dalla possibilità di arricchire il patrimonio del Museo. Il territorio atellano è stato storicamente oggetto di «privatizzazione» del patrimonio archeologico, termine con cui indichiamo drammaticamente un fenomeno tristemente noto negli anni ’80 e ’90, la sottrazione al bene comune di migliaia di manufatti che sono finiti per ornare salotti nelle case di privati o che, peggio ancora, sono entrati clandestinamente nel circuito dell’illegale mercato parallelo, contribuendo ad incrementare l’indice del «sommerso». Tutto ciò ha nuociuto irrimediabilmente al ruolo di testimone storico di istituzioni come il Museo civico di S. Arpino che oggi, attraverso i volontari, mira al recupero e alla valorizzazione del maggior numero di manufatti, anche e soprattutto attraverso le donazioni da parte dei privati cittadini che si trovino in possesso di questo straordinario patrimonio che sarebbe ingiusto sottrarre ancora alla comunità. Non importa come ci si è entrati in possesso: si può ancora rimediare, restituendo alla comunità qualcosa che costituisce una fonte preziosa di recupero delle informazioni sulla propria storia e sulla propria cultura. Sembra incredibile, ma è proprio così. La sinergia tra le diverse categorie sociali può riportare il nostro Museo al passo coi tempi e far sì che non retroceda più nello stereotipo di istituzione vecchia e immobile. Sarà istituita anche una raccolta fondi grazie alla quale, con donazioni simboliche, si potrà contribuire al riallestimento del Museo. Dal 19 al 22 luglio a S. Arpino è possibile riscrivere una pagina di Storia!

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