La commissione Affari Istituzionali, presieduta da Gaetano Troncone, si è riunita oggi nella sala Nugnes del palazzo di via Verdi con i Presidenti delle Municipalità cittadine per discutere del riordino delle Municipalità nell’ambito della riforma delle Città Metropolitane.
Il presidente Troncone ha riepilogato il percorso fin qui svolto dalla commissione sul tema della riforma, anticipando ulteriori incontri di lavoro dedicati alla costruzione di una proposta condivisa di revisione dell’organizzazione della città. I Presidenti delle Municipalità intervenuti – Fabio Chiosi (Prima Municipalità), Giuliana Di Sarno (Terza Municipalità), Armando Coppola (Quarta Municipalità), Mario Coppeto (Quinta Municipalità), Anna Cozzino (Sesta Municipalità), Vincenzo Solombrino (Settima Municipalità), Ludovico Di Maio, (Vice Presidente Ottava Municipalità), Giorgio De Francesco (Decima Municipalità) – hanno evidenziato, a partire dal processo di riforma del decentramento del 2006, l’aspetto prevalentemente formale dell’attuale sistema di organizzazione, che sconta la mancanza di poteri effettivi e di risorse che, di fatto, ostacola un reale decentramento. A partire da questo assunto, è stata poi condivisa la necessità di rinviare ad un momento successivo alla proposta dell’Amministrazione e all’approvazione dello Statuto la discussione su un’eventuale revisione del numero delle Municipalità e delle rispettive competenze.
Nel corso del dibattito è intervenuta la consigliera Coccia che, condividendo la necessità di attendere l’approvazione dello Statuto, ha criticato l’impianto generale della legge Delrio, la sua complessità e l’attenzione incentrata prevalentemente sul taglio dei costi della politica piuttosto che sulla programmazione.
L’Assessore con delega ai rapporti con le Municipalità Francesco Moxedano ha distinto l’aspetto della valutazione effettiva del decentramento, che va rivista attribuendo effettività ai poteri decentrati, da quello della riorganizzazione dei territori, necessariamente collegata all’approvazione dello Statuto, entro il 31 dicembre di quest’anno. Nel frattempo, ha osservato l’assessore, potranno essere discusse e confrontate le diverse proposte, che non possono però prescindere dalla necessità di ridurre il numero dei consiglieri municipali, analogamente a quanto avverrà per il Consiglio comunale, e da una riflessione sui costi della politica, la cui riduzione non va intesa nel senso di restringimento degli spazi democratici.