“Santa Maria Capua Vetere ha due poli di eccellenza, quello universitario e quello forense, che, col raccordo dell’Ente locale, possono e debbono rafforzarsi e continuare così a valorizzare e a far crescere la nostra città”. Ne è convinta Camilla Sgambato, parlamentare sammaritana del Partito Democratico, che si fa promotrice di un confronto e dell’avvio di un percorso di sinergia istituzionale affinché, spiega, “Santa Maria possa veder crescere sul proprio territorio due piccole cittadelle naturali, dell’Università e della Giustizia”. “Sono certa – afferma la deputata che è anche componente della commissione Cultura alla Camera – che il Comune abbia l’autorevolezza e la capacità di raccordo per fare in modo che i due Poli possano convivere sul territorio sfruttando al meglio le risorse che la città può offrire e, al contempo, contribuire alla sua ulteriore crescita economica e sociale”. Un passo fondamentale sarebbe in tal senso una rivisitazione dell’utilizzo delle strutture ora in dotazione ai due poli. Camilla Sgambato pensa ad esempio a Palazzo Melzi, oggi ormai solo in minima parte utilizzato dall’Università, che ha invece concentrato quasi integralmente le sue attività tra l’Aulario e Piazza San Francesco. “Sarebbe auspicabile – suggerisce l’onorevole democratica – che, ad esempio, Palazzo Melzi torni nella disponibilità del Comune e che quest’ultimo lo metta a sua volta a disposizione di uffici giudiziari”. Per la cittadella giudiziaria naturale, infatti, il Comune ha già messo a disposizione del Tribunale Palazzo Cappabianca, il palazzo dell’ex casa comunale che, insieme al palazzo di giustizia di Piazza della Resistenza e alla Caserma Mario Fiore, si trovano tra loro vicinissimi, così come Palazzo Melzi. “Dobbiamo imparare a fare squadra, a fare sinergia – aggiunge l’onorevole -, perseguendo il comune obiettivo della crescita del territorio. Santa Maria Capua Vetere ha tutte le carte in regola per valorizzare le due cittadelle, per offrire il meglio della formazione ed il meglio del sistema giustizia. Mi faccio fin da ora promotrice – conclude Camilla Sgambato – dell’avvio di un percorso che porti a scelte condivise nell’interesse comune”.