/iAlle prime ore di questa mattina la Squadra Mobile di Caserta, all’esito di una attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha eseguito 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Napoli in relazione all’omicidio di Armando Piazza, perpetrato in Casal di Principe nel marzo 1994.
Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nei confronti di Salvatore Cantiello inteso “Carusiello” e Aniello Bidognetti.
Il deliitto maturato nell’ambito della faida tra il gruppo Quadrano, De Falco, Caterino, Santoro, ed altri ed il gruppo Schiavone-Bidognetti
La vittima, infatti, era legata da rapporti di parentela al Quadrano.
La rappresaglia dei dissociati ha inizio con l’omicidio di Vincenzo De Falco, alias “fuggiasco” ucciso in Casal di Principe il 2 febbraio 1991, su mandato di Francesco Schiavone “Sandokan” e Francesco Bidognetti, che ritenevano De Falco autore della confidenza che condusse il 13.12.1990 i carabinieri presso l’abitazione di Gaetano Corvino, assessore al Comune di Casal di Principe, interrompendo un vero e proprio summit, passato alla storia giudiziaria come “blitz di S. Lucia”.
D’altra parte i motivi di contrapposizione tra i capi dell’organizzazione e Vincenzo De Falco erano numerosi essendosi creata una pericolosa frattura a seguito del rifiuto del De Falco alla richiesta avanzata dai vertici di uccidere Augusto La Torre, capo dei “chiuovi “ di Mondragone.
La contrapposizione fu particolarmente cruenta e costellata di numerosi omicidi, alcuni dei quali anche particolarmente efferati.
L’omicidio di Armando Piazza assume, poi, particolare rilievo per gli eventi che ne conseguiranno: pochi giorni dopo e precisamente il 19 marzo 1994 veniva assassinato il parroco don Giuseppe Diana, trucidato nella parrocchia San Nicola di Casal di Principe. Il movente del delitto veniva individuato nel rifiuto opposto dal prelato di officiare il funerale di Gilberto Cecora, ucciso pochi giorni prim.