“La Provincia di Benevento, unitamente a quelle di Avellino e Caserta, ha inoltrato formale ricorso contro la delibera della Giunta regionale campana con la quale si vogliono imporre l’apertura di nuove discariche a servizio delle Province di Napoli e Salerno”. Lo comunica l’assessore all’Ambiente della Provincia sannita, Gianluca Aceto. “Le Province di Napoli e Salerno – aggiunge Aceto – non solo sono prive, in tutto o in parte, di discariche, ma non hanno fin qui mosso un dito per individuarne i siti.
Prosegue, dunque, la battaglia di civilta’ della Provincia di Benevento contro i soliti tentativi di far pagare alle aree interne la malagestione delle zone costiere. Mentre Napoli e Salerno non hanno ancora aperto le loro discariche, vuoi per incapacita’ vuoi per manifesta e opportunistica volonta’, la Commissione Europea ammonisce, per l’ultima volta, Governo e Regione, che puntano sull’incenerimento e trascurano le azioni prioritarie (riduzione, riuso, raccolta differenziata, riciclo) che invece sostanziano la pianificazione della Provincia di Benevento”. “Il piano regionale Rifiuti Solidi Urbani, ma anche quello, altrettanto problematico, su rifiuti speciali e pericolosi – prosegue Aceto in una nota – e’ del tutto incongruo. Smontata l’argomentazione delle cosiddette barriere geologiche, su cui anche Ispra e Arpac hanno confermato le tesi della Provincia di Benevento, giunge la notizia che nella sola Provincia di Napoli sarebbero ben 7 i siti in grado di ricevere frazione organica biostabilizzata (compost fuori specifica). La biostabilizzazione, quindi, doveva essere il primo dovere (tecnico, morale e politico) in capo alle due Province, entrambe guidate dal centrodestra, che erano e/o saranno prive di discariche. Invece non hanno nemmeno i progetti preliminari”. ”Al contrario – aggiunge – la Provincia di Benevento e la Samte, la Societa’ interamente partecipata dalla Provincia sannita per la gestione rifiuti, nonostante i problemi tecnici (leggi: sequestro e chiusura di Sant’Arcangelo Trimonte) ed economici, tra alcune settimane potranno biostabilizzare i rifiuti a Casalduni: in tal modo, migliorera’ la qualita’ dei rifiuti da smaltire e ne diminuira’ la quantita’. Qui i lavori dovevano essere gia’ ultimati; ma lo scorso 21 settembre e’ intervenuta un’assurda ordinanza del sindaco di Casalduni, che, con un pretesto inqualificabile, ha bloccato l’esecuzione delle opere”. Si tratta, secondo l’assessore all’Ambiente della Provincia di Benevento, “di un atteggiamento molto pericoloso, causa di notevoli danni economici alla Provincia, alla Samte e ai cittadini del Sannio: anche contro questi atteggiamenti ci tocca lavorare e andare avanti, producendo l’ennesimo ricorso al Tar. Ora la delibera di Giunta regionale ci vuole imporre la modifica dei piani provinciali e l’apertura di nuove discariche, ad uso di Napoli e Salerno”. ”Cosa dicono quelli del centrodestra? Che dicono deputati, senatori, consiglieri provinciali e sindaci del Pdl, che tanto ci tengono, cosi’ dicono, al territorio sannita? Sopratutto, cosa faranno ora che sono resi edotti dell’ennesimo pericolo che viene dalla Regione, amministrata dai loro partiti? Attendiamo speranzosi un sussulto di coerenza”, conclude Aceto.