SANTA MARIA CAPUA VETERE – La piccola Sofia Barricelli e la mamma, continuano ad essere letteralmente abbandonate dalle istituzioni preposte: Comune di Santa Maria Capua Vetere ed ASL. La piccola ha bisogno di continua assistenza. Da aprile scorso, la piccola Sofia (affetta da paralisi celebrale con continue crisi epilettiche e bisognosa di aspirazioni di muchi) non gode più dell’assistenza infermieristica da parte dell’ASL.

Il tutto nonostante le precise prescrizioni dell’Istituto dell’Università di Pisa (allegate), in possesso della ASL medesima, che attestavano la necessità di fornire assistenza infermieristica per 4 ore al giorno. L’abbandono da parte dell’ASL segue le varie promesse di cui all’allegata lettera. Difatti il direttore responsabile dott. Michele Piantadosi, con missiva del 31 marzo diretta alla famiglia si era impegnato a sollecitare il coordinatore aziendale dell’ADI (assistenza domiciliare integrata) che avrebbe dovuto fornire il suo “preoccupato interessamento atteso che la piccola Sofia merita una costante, rispettosa ed affettuosa attenzione”. Queste le nobili intenzioni espresse con la citata lettera. A ciò purtroppo è seguito solo un sordo e triste silenzio; la famiglia della bimba non ha ricevuto nemmeno una telefonata da parte del coordinatore dell’ADI della ASL e la bimba è priva di ogni necessaria assistenza infermieristica. Parimenti il Comune di Santa Capua Vetere, che pur consapevole della gravissima situazione di sofferenza della piccola Sofia e del profondo disagio familiare, si era impegnato ad inviare una OSA (operatrice socio assistenziale), da giugno scorso non assicura più alcuna assistenza. Tali forti disagi si sommano a quelli pur numerosi che la famiglia è costretta ad affrontare per assicurare alla piccola Sofia i necessari presidi per la sua sussistenza. Il venir meno dell’assistenza dell’operatrice socio assistenziale è pesato alla mamma ancora più dell’assistenza infermieristica. Sarebbe auspicabile che il Comune d’intesa con la ASL provvedesse a inviare di nuovo l’ultima operatrice socio assistenziale, che aveva instaurato un profondo feeling con la piccola Sofia che, a causa di un errore medico al momento della nascita, non vede, non sente, non parla e viene alimentata artificialmente. L’assistenza auspicata dalla famiglia della piccola Sofia, viene di contro fornita a Santa Maria Capua Vetere, quotidianamente ad altre bimbe che versano in situazione analoga.

 

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