AVERSA – Un turismo fatto dai giovani per i giovani. Con questo imperativo, presso la sala convegni del liceo scientifico “E. Fermi” questa mattina è stato presentato il progetto “L’Aversa Possibile”. Una serie di appuntamenti che a partire dal prossimo 4 ottobre, e per altre sette tappe che coinvolgeranno le città di Aversa e di Capua, si pone come obiettivo principale il rilancio del turismo giovanile.

«L’idea di base – ha affermato il professore Allegro Fortunato, promotore del progetto – nasce dall’esigenza di offrire all’enorme platea di giovani e giovanissimi che quotidianamente raggiungono Aversa dai paesi limitrofi per recarsi a scuola o anche per un semplice giro per i negozi, la possibilità di conoscere più a fondo lo straordinario patrimonio storico-artistico di una città che dalle sue origini normanne fino al suo presente di centro nevralgico della provincia casertana, ha sempre recitato un ruolo da protagonista nel panorama storico campano».

«Per l’appuntamento del 4 ottobre – ha proseguito il professore Allegro – i giovani studenti del liceo, impegnati nel ruolo di guide, accompagneranno i visitatori presso il chiostro di San Francesco, di cui ricorre la festività proprio in quella giornata, si potrà visitare il complesso parrocchiale e godere delle arti pittoriche offerte dai cosiddetti madonnari, e di tanta buona musica suonata a ritmo di tammorre e chitarre dai gruppi che saranno presenti all’evento».

Dopo l’intervento del professore Allegro è stato il turno di Michele Docimo, referente del presidio Libera di Aversa, partner del progetto «al quale – ha affermato lo stesso Docimo – quando ci è stato proposto abbiamo deciso di partecipare già per il solo fatto che si trattasse di un percorso che coinvolge la scuola».

Citando una frase di Alex Zanotelli, Docimo ha poi esortato gli studenti intervenuti all’incontro a dimostrare di essere il miglior presente che questo territorio ha a disposizione, soprattutto per fare in modo di sfatare una volta per tutte quei due luoghi comuni che vogliono Aversa (così come i tanti paesi dell’agro aversano – ndr) città dove come certe iniziative, intese nel senso del rilancio socio culturale della città, non sono possibili, piuttosto che città dove, riferendosi agli intrallazzi politico economici, tutto è possibile.

«Da qui – ha concluso Docimo – l’esigenza di trovare un’Aversa Possibile proprio attraverso progetti come questo, che abbiano come spinta propulsiva quella politica fatta dal basso che proprio in un periodo storico come quello attuale sta dimostrando il valore e l’impegno che numerose associazioni e movimenti di cittadini stanno investendo per fare si che vincendo battaglia dopo battaglia un giorno si possa vincere la guerra per riportare in questo territorio la cultura e con se la legalità».

 

Vincenzo Viglione

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