SAN TAMMARO – E’ andata deserta questa mattina l’asta per la vendita della Reggia di Carditello sita nel comune di San Tammaro, nel Casertano. Il prezzo base era di 15 milioni di euro. Nessuna offerta e’ pervenuta sul tavolo del giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Valerio Colandrea, che ha disposto il rinvio al 12 luglio prossimo, quando il prezzo probabilmente sara’ ribassato fino al 25%.

Anche nella precedente udienza del 15 marzo scorso nessun acquirente si era fatto avanti.

All’udienza del 12 luglio prossimo la Reggia di Carditello potra’ essere acquistata a un prezzo di 11.250.000 euro, considerando il ribasso del 25% della base d’asta. Ma intanto nei prossimi giorni potrebbe diventare realta’ la transazione proposta dalla Regione tra il Consorzio di Bonifica del Basso Volturno proprietario del sito borbonico e la Sga, societa’ del ministero del Tesoro incaricata di recuperare i crediti dell’ex banco di Napoli, tra cui i 32 milioni vantati verso il Consorzio. Il presidente del consiglio regionale Paolo Romano, ieri a margine della vista a Capua del capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha affermato che la Regione ”purtroppo vive un momento di grande difficolta’ finanziaria; per questo stiamo cercando di convincere il Banco di Napoli ad abbassare le sue pretese dai nove milioni precedentemente pattuiti”. Diversa soluzione e’ quella proposta dal sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino, che nei giorni scorsi diede anche vita ad uno sciopero della fame per richiamare l’attenzione delle istituzioni sul caso Carditello. ”La scelta della transazione e’ totalmente sbagliata – dice – e’ necessario far uscire definitivamente di scena il Consorzio di bonifica del basso Volturno. Con un mero accordo economico con l’ex banco di Napoli l’ente, in condizioni disastrose, resterebbe proprietario della Reggia. Io credo che la soluzione migliore sia quella che lo stesso ministro Lorenzo Ornaghi ha paventato nella visita della scorsa settimana, ossia di esercitare il diritto di prelazione nella stessa procedura di vendita impedendo cosi’ che un privato si faccia avanti; ma e’ necessario – conclude Cimmino – che il prezzo d’asta cali ancora, anche oltre gli undici milioni, perche’ il ministero ha problemi economici”.

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