PIEDIMONTE MATESE – Matese, ancora espressione geografica? Per una causa, penale o civile, anche minima un abitante di Gallo Matese o di Letino , nelle zone di alta montagna sarà costretto ad “emigrare” , bagagli e fascicoli, a S.Maria Capura Vetere, attuale sede centrale degli uffici giudiziari, distante 90km con tutti i disagi quanto ai collegamenti ed alle spese per partecipare alle udienze. E’ lo scenario che si apre se va in porto la cancellazione dalla mappa degli uffici giudiziari delle sedi distaccate tra cui quella del foro matesino. Sulla complessa questione abbiamo sentito l’avvocato Antonio Calmieri, componente dell’associazione locale forense che illusta le ragioni, i rischi enormi ma anche gli spiragli da saper cogliere con l’invito ad una azione collettiva di massa che finora è stata latitante.

COL RIORDINO DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA QUALE SORTE PER I NOSTRI UFFICI GIUDiZIARI?QUALI I TRIBUNALI A RISCHIO SOPPRESSIONE IN PROVINCIA? “Le sezioni a rischio di soppressione, come ormai noto, sono Aversa, Carinola, Marcianise e Piedimonte Matese oltre al Tribunale di Caserta che, pur capoluogo di Provincia, corre il rischio di vedersi sopprimere la sede per una anomalia che la vedrebbe, unico capoluogo senza Tribunale. La legge 148/11 prevede infatti al comma 2 lett. C dell’art. 1 la salvezza di tutti i Tribunali aventi sede nel capoluogo.

PIEDIMONTE è QUINDI A RISCHIO: Certamente la sezione distaccata di Piedimonte Matese, che riunisce ventitré comuni interessati e nel cui territorio insistono due uffici del Giudice di pace, Capriati al Volturno e Piedimonte Matese è nel progetto di riordino della geografia giudiziaria una delle sedi a maggior rischio di soppressione”

PER QUALE MOTIVO: “La nostra sezione copre un territorio che pur piuttosto vasto non rispetta i parametri ritenuti dalla legge utili a realizzare risparmi di spesa ed incremento di efficienza. Per ottenere il risparmio di spesa e l’efficienza previsti dalla legge dovrebbero essere infatti utilizzati una serie di indici (abitanti, carichi, sopravvenienze) che una sezione come quella piedimontese non può possedere per motivi legati al bacino di utenza, al valore soglia delle cause ma, anche, per la scriminante legata alla mancanza di impatto da parte della criminalità; ovvero, quando essere virtuosi diventa un difetto”

QUALI I PARAMETRI: “Consideriamo quanto previsto per il GdP ovvero 100.000 abitanti (invece che 363769); valutiamo poi 18.094 sopravvenienze, organico di magistratura pari a 28 unità; carico di lavoro annuo pro giudice pari a 638,4, rapporto personale amministrativo/magistrato pari a 3,4. Sembra che gli Uffici con tali parametri abbiano una efficienza più elevata. La produttività sarebbe più bassa negli uffici di dimensioni maggiori come in quelli di dimensioni inferiori (come il nostro). La nostra sezione pur considerando gli abitanti (20.000 circa) degli altri sei comuni che avevano aderito nel 1999/2000 non supererebbe le 82.000 unità. Unico parametro in linea è per il nostro ufficio del GdP quello della soglia produttività. Per avere dei riferimenti, stando agli indici, in Italia dovrebbero chiudere oltre 50 Tribunali, 200 sezioni staccate e 700 sedi di Giudice di Pace”. Il destino è segnato? : “Stando ai numeri e considerando 600 produttività per 100.000 abitanti, la sorte della maggior parte dei Tribunali minori sarebbe segnata considerando che in molti casi vi sono circa 1000 procedimenti civili per Tribunale e non per singolo giudice. Il limite di tre Tribunali per distretto di Corte di appello ed il fatto di non essere capoluogo di provincia, sembrerebbero concorrere in modo determinate alla mancanza dei parametri in base alla cruda lettera della legge. In Campania potrebbe essere soppressi Torre Annunziata, la sezione di Aversa, Ariano Irpino e tanti altri.

POSSIBILITà DI ACCORPAMENTO? “Le problematiche scaturite dalla L. 148/2011 sul riordino e la conseguente soppressione degli Uffici di prossimità, ci può far essere ottimisti sulla conservazione degli uffici del Giudice di pace attraverso il ricorso all’ accorpamento su richiesta previsto all’art. 1, comma2 lettera o); la norma, infatti, concede a comunità ed enti locali interessati, anche consorziati, la possibilità di mantenere gli uffici sostenendone integralmente le spese. Per il nostro territorio la spesa pro cittadino sarebbe sostenibile dalle amministrazioni pur con qualche sacrificio dettato dalla congiuntura sfavorevole. Tale possibilità, non è purtroppo prevista in relazione alle sopprimende sedi di Tribunale, sulla base del combinato disposto dei comma a, b ed f della legge 148”.

NON VI SAREBBERO POSSIBILITA’ QUINDI in ordine al Tribunale: Io sto al dettato normativo ed ai valori soglia indicati nella relazione ministeriale. Certamente la norma che prevede la soppressione dei Tribunali minori sembra essere tagliata soprattutto su una certa tipologia di Tribunale (vedi valori soglia di efficienza indicati) e non invece sulle sezioni staccate, quasi a non considerarle (ovvero come di converso già soppresse). Tuttavia dovremmo considerare che: comunque non ci hanno ancora soppressi. Non è poco. SE SUCCEDESSE: In primis considerare gli aspetti concernenti la illegittimità ed irrazionalità della delega al Governo in materia di revisione della geografia giudiziaria, per violazione degli art. 70 e 72 della Cost., – disciplinanti l’iter ordinario di produzione legislativa – e dell’art. 77 co.2 relativo alla decretazione d’urgenza atteso che soltanto in sede di conversione è stata introdotta una disposizione riguardante la riorganizzazione degli uffici giudiziari, peraltro del tutto diversa rispetto al contenuto del decreto legge convertito e, quindi, tale da configurare la classica ipotesi di norma intrusa nella legge di conversione. La questione di legittimità costituzionale non appare secondaria. Altra valutazione è quella sui carichi: la riforma potrebbe portare in breve ad ingolfare le sedi risultanti dal riordino. La 155 del 99 nel rivedere i circondari di Tribunale era andata nella direzione di un alleggerimento dei macro Tribunali ed oggi, invece, sembra esservi un dietro front. Un maggior carico e la conseguente maggiore lentezza nella risposta di giustizia potrebbero portare a rivalutare il tutto. Non consideriamo elezioni o quanto altro”.

POSSIBILITA’ DI ACCORPAMENTO?: “La possibilità prevista dalla lettera “b” di ridefinire anche mediante attribuzione di territori a circondari limitrofi……. (secondo la) specificità del bacino di utenza e la situazione infrastrutturale, pare dettata soprattutto per razionalizzare il servizio giustizia nelle macroaree (vedi presunto accorpamento di Aversa a Marano per decongestionare S.Maria o comunque non ingolfare ulteriormente Napoli). Leggendo attentamente la relazione ministeriale tale previsione non parrebbe relazionata ai piccoli Tribunale e nemmeno alle sezioni staccate.

TUTTAVIA VA CONSIDERATO CHE PROPRIO LA SITUAZIONE INFRASTRUTTURALE E LA specificità territoriale del bacino d’utenza accomunano molti territori italiani ove i comuni che fanno parte di limitrofi tribunali hanno similari problemi infrastrutturali (mancanza di collegamenti, tortuosità, ecc.) e similari bacini di utenza (spesso sottodimensionati e legati ad uffici posti presso la sezione staccata). Spesso, poi, alcuni comuni distano pochi chilometri da Tribunali che si trovano in un altro circondario, invece più distante.

LA POSSIBILTà di prevedere in sede di riordino delle circoscrizioni giudiziarie ACCORDI di accorpamento mediante porzioni di territori e circondari limitrofi, come previsto per i Giudici di pace dalla lettera “o” della legge 148/11 e, quindi, la possibilità ex lettera “b” che le comunità possano accordarsi per mantenere due o più tribunali – anche sezioni nel caso che interessa noi – appare ragionevole. Non vi sarebbero particolari motivi ostativi evitando che comunità molto vicine, pur culturalmente, subiscano lo smembramento per accorpamento ad altri Tribunali – provinciali e distanti – come appare in previsione. In tale caso si risolverebbero, in buona parte, le problematiche scaturite dalla L. 148/2011 con conseguente soppressione degli Uffici di prossimità, allargando l’ottimismo sulla conservazione degli uffici del Giudice di pace pure alle sopprimende sedi di Tribunale” Il vostro operato ed il rapporto con le P.A. e le istituzioni locali. “Abbiamo cercato di dare indicazioni alle amministrazioni partecipando a riunioni ed alla stesura di accordi consortili; abbiamo inoltre cercato di stimolare le varie cariche ad ogni livello. La decisione finale, ed il conseguente esborso, spetta alle amministrazioni e le stesse, che sono spesso – pur con distinguo – strutture più lente, non hanno tempistiche similari a quelle di gruppi o associazioni più ristrette ed agili che possono porre in essere taluni adempimenti in tempi più ristretti e sicuri.. Sulla conservazione del Giudice di pace, tuttavia, mi sento piuttosto ottimista e solo per lo stesso motivo non vedo perché non dovrei esserlo, ad oggi, pure per il Tribunale.

RISPETTO ALLE PROBLEMATICHE: mancanza di cancellieri, rischio soppressione, astensione obbligatoria del Giudice civile con conseguente spostamento di alcuni procedimenti (cautelari, convalide, procedure d’urgenza, possessorie, sequestri conservativi e giudiziari – oltre che appelli al GdP) al Tribunale di S. Maria C.V. stiamo operando in sinergia con il Consiglio dell’Ordine per stimolare colleghi, presidenza del Tribunale, Corte d’Appello a quanto di dovere. Ad oggi, tuttavia, permane la mancanza dei Cancellieri e, quindi, si è deliberato per una astensione nel mese di Luglio. Per lo spostamento dei procedimenti sopra indicati, pur se a partire dal 16.09, si stanno predisponendo i carteggi da inviare alle Presidenze come stabilito nella riunione del 28.06.12” CONCLUSIONI: pur nella evidente difficoltà, un pizzico di ottimismo non guasta mai. Ci auguriamo che la politica più alta possa risolvere le problematiche sorte sul punto. Se a questo aggiungiamo collaborazione e stimolo da parte dei colleghi e, soprattutto unità della classe forense tutta, nessun problema sarà insormontabile.

Michele Martuscelli

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