SAN POTITO SANNITICO – La minoranza di “tradizione ed Innovazione” diffida la maggioranza di convocare il consiglio comunale per la revoca della delibera già approvata, all’unanimità poche settimane fa, sulla commissione locale per il paesaggio.

In più, a differenza di quanto non svolto prima ma chiesto in consiglio, si chiede la pubblicazione di un avviso pubblico per la ricerca-selezione dei cinque componenti. E’ polemica forte su questo argomento in paese. Tutto inizia con la richiesta di convocazione dei consiglieri Antonio Santillo, Luigi Palmieri e Luca Santagata che, in modo autocritico rispetto alla posizione assunta, hanno voluto riaprire la questione, ripartendo da una diversa concezione della commissione :” Il lavoro della commissione dovrebbe essere oggetto di dibattito pubblico per favorire l’affermarsi di quella sensibilità diffusa in materia di rispetto delle bellezze storico-architettoniche ed ambientali che aiuti a migliorare la qualità della vita della comunità tutta. Noi invece in violazione della legge abbiamo attribuito le qualifiche a caso senza alcun riscontro serio circa la conoscenza della materia da parte di ciascun prescelto” hanno scritto i consiglieri all’indirizzo del presidente Francesco Biondi.”L’errore commesso dal consiglio è macroscopico poichè non ha proceduto ad un’attenta valutazione dei profili curriculari dei candidati alla commissione comunale per il paesaggio”. Da qui le tre richieste: revoca della delibera precedente, bando pubblico e convocazione di una nuova seduta con la sollecitazione al presidente a convocare anche la conferenza dei capigruppo. A questa richiesta ha risposto il presidente del consiglio comunale, Biondi ricordando la decisione unanime e sua successiva separata votazione di immeditata eseguibilità.”Un ripensamento- aggiunge Biondi- sulle decisioni assunte su cui non è prospettato alcun motivo in punto di diritto che possa giustificare la possibilità di revoca della delibera né alcun vizio per l’autotutela: la delibera n.20 di costituzione della commissione riporta regolarmente secondo le previsioni della legge regionale n10/82 l’annotazione di ogni componente della materia di cui è esperto” .Sulla richiesta di convocazione ha sbarrato la strada: “occorrono quattro consiglieri conclude Biondi, ai sensi dello statuto comunale del 2006. Interpretazione contestata dai consiglieri nell’atto di diffida(“ ci siamo limitati ad evidenziare l’errato iter seguito dal consiglio nell’adempiere ad un obbligo di legge”) per i quali basta un quinto dei consiglieri( “due nel nostro caso”) per richiedere il consiglio. Nel caso ritenesse impropriamente ed in violazione dei principi lo statuto prevalente sulla legge degli enti locali, sappia che il terzo dei consiglieri dovrà essere calcolato in riferimento ai soli consiglieri comunali che nel nostro caso è pari a 9. Il sindaco non è imputabile ai fini del calcolo. La possibilità per la minoranza di chiedere la convocazione del consiglio comunale è una delle guarentigie più significative per lo svolgimento della funzione di controllo”. Da qui la diffida ad attivazione e la sollecitazione al prefetto per eventuali poteri sostitutivi.

Michele Martuscelli

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