GIOIA SANNITICA – Comincia con una dedica “Agli angeli di Gioia Sannitica” scritta dalla professoressa Annalisa Florio e dedicata ai ragazzi gioiesi scomparsi tragicamente negli ultimi mesi il libro “Con Gioia negli occhi”. Detto fatto. Tempo due mesi e la realizzazione di un book fotografico per promuovere il territorio di Gioia Sannitica è arrivato. Presentato lo scorso sabato, il libro, geniale intuizione di 24 ragazzi di prima media dell’Istituto Comprensivo Statale “L. Settembrini” di Gioia Sannitica e della loro professoressa Annalisa Florio, contiene oltre 100 fotografie scattate dai giovani gioiesi in giro per il loro territorio. “Ho fotografato invece di parlare”, Daniel Pennac, questa frase è stato l’input che ha incentivato i ragazzi a creare un qualcosa che potessero regalare alla loro comunità. “Per cercare le risorse siamo partiti da “Repubblica@Scuola – lancia La Scuola a Raccolt@”, il nuovo strumento di crowdfunding per sostenere la progettualità e le idee delle scuole italiane. Poi abbiamo trovato la collaborazione di persone che sin da subito hanno voluto contribuire alla realizzazione della nostra idea. Uno speciale ringraziamento va al Comune di Gioia Sannitica, alla Pro Loco Gioiese, alla Banca Capasso, a Ikone, alla pro Loco Madonna del Bagno e a tre cittadini che hanno voluto donare un contributo. Credo che i ragazzi abbiano aperto il cuore e gli occhi su Gioia”. Questa la dichiarazione di Annalisa Florio, il deus ex machina dell’iniziativa e docente dei piccoli artisti. Un modo, quello di raccontare Gioia attraverso la fotografia, che ha dato ai piccoli fotografi anche tanti spunti di riflessione. Una piacevole scoperta pare sia stata proprio la sezione “Borghi, vicoli e fontane”, grazie alla quale sono venute fuori numerose fonti degne di nota e segno che le radici contadine del territorio non smettono mai di affascinare. “Hanno più valore questi scatti che quelli fatti da veri professionisti, – ha esordito il dirigente scolastico Nicolino Lombardi – la valenza di questo progetto è stata doppia: si è dato la possibilità ai ragazzi di lavorare ad un obiettivo e si è dato la possibilità di creare un documento che resti negli anni”. “Ognuno guarda lo stessa cosa in maniera diversa, questa è la bellezza delle foto. Avete fatto entrare attraverso i vostri occhi tutto ciò che ci circonda direttamente nel vostro cuore”. Questo invece l’intervento, affettuoso, di Don Giuseppe Oropallo. “E’ il vostro primo libro, – ha esordito il sindaco Michelangelo Raccio – un’opera che coinvolge chi lo scrive, una nascita, una creatura. In questo momento catartico avete seguito un altro tipo di formazione che vi ha portato ad essere degli artisti, nel momento in cui avete colto l’aspetto di un qualcosa siete degli artisti. Un libro di 48 pagine, diviso in tre sezioni: “Storia e tradizioni”, “Borghi, vicoli e fontane” e “Natura e paesaggi”. E all’ultima pagina loro, i protagonisti, i ragazzi.