“In seguito ad atteggiamenti che di civile hanno ben poco, sarebbe opportuno, per salvaguardare un briciolo di dignità per se stessi, quantomeno tacere; invece ci ritroviamo costretti a rispondere ad un ridicolo comunicato stampa scritto da chi fa della fantasia la più fasulla delle realtà.” Allora quale titolo migliore per sintetizzare il secondo Consiglio degli Studenti dell’Ateneo Vanvitelli, che è stato dovuto posticipare a causa di comportamenti irrispettosi delle regole al cospetto delle quali alcuni esponenti dei gruppi consiliari Uniamoci e Siamo Studenti hanno assunto connotati circensi.  “La convocazione prevista per le ore 12:00 del 7 marzo per dare inizio ai lavori è stata ignorata per quasi un ora dai nostri colleghi rimasti nel cortile non curanti delle mansioni e delle persone che li attendevano al piano superiore della struttura di viale ellittico.   Come da regolamento intanto, il Presidente pro-tempore a partire dalle 12:10 ha ripetuto a distanza di 20 minuti per 2 volte l’appello,  dopodiché per mancanza del numero legale ha deciso di aggiornare la seduta.  Non curanti del ritardo già cumulato, gli egregi consiglieri hanno ritenuto opportuno entrare in aula un po’ per volta, ancora senza fretta. Resisi conto della decisione del Presidente, il quale ha annunciato la necessità di aggiornare la seduta a causa della mancanza di disciplina mostrata dal consiglio, il comportamento assunto dai due gruppi è stato a dir poco vergognoso. Offese gratuite al Presidente e ai membri del nostro gruppo, urla e caos e nonostante gli inviti ad intervenire uno per volta, senza tener conto che il regolamento stesso impedisce a chiunque di interrompere un membro del consiglio durante un discorso, è iniziata una bagarre voluta e degenerante a  tal punto da tentare di sottrarre il registro delle presenze con la forza dalle mani del Presidente – una donna attaccata ed offesa in modo meschino – , ed in questo tumulto il registro è finito addirittura strappato. Abbiamo avvertito gli organi di Ateneo di quanto accaduto e dopo un colloquio tra funzionari, capigruppo e Presidente, evidenziato e constatato il pieno rispetto del regolamento, la seduta è stata rimandata a data da destinarsi non sussistendo le condizioni per proseguire in maniera serena.”   Forse i colleghi non sanno cosa significa la parola rispetto, nel senso più puro del termine: rispetto per le istituzioni, per le persone, per gli studenti, rispetto delle regole. Urla, caos, offese gratuite, violenza non sono atteggiamenti accettabili per chi ha l’onore e l’onere di rappresentare una qualsiasi categoria in un qualsivoglia organo ufficiale.  Se vogliamo veramente il cambiamento, se crediamo nel futuro dei nostri territori, se crediamo nella bella e sana politica, dobbiamo essere noi universitari i primi a mutare atteggiamento: UNIAMOCI, SIAMO STUDENTI universitari, non delle elementari.

Il gruppo CambiaSun

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