PIEDIMONTE MATESE – Si è in attesa del visto autorizzativo del livello ministeriale ma per la statuetta del “corridore di monte Cila” il traguardo è vicino in ordine al prestito del perezioso manufatto bronzeo . Ad annunciare gli sviluppi della complicata vicenda è una nota dell’amministrazione comunale di Piedimonte Matese.
“Nella tarda serata del 23 Novembre 2012, è stata acquisita al protocollo generale dell’Ente di Piazza De Benedictis della Città di Piedimonte Matese la cortese missiva, a firma di Teresa Elena Cinquantaquattro, della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei che, in risposta alla nota di richiesta avanzata dall’Amministrazione Comunale il mese scorso, corredata dell’inoltro del facility report e del progetto allestitivo, autorizza in maniera definitiva il prestito della statuetta bronzea celebre con l’appellativo “Corridore del Monte Cila” (Inv. N. 145187). Rimontante al V-IV Secolo a. C., fu rinvenuta alle falde del Monte Cila, nel rione San Nicola, nell’anno 1928, in corrispondenza della prima delle quattro cinte di mura megalitiche sannitiche ivi presenti, presso l’abitazione di tale Lauretta Leggiero, nelle vicinanze del Mendicicomio. La statuetta misura 111 millimetri e venne considerata uno “splendido prodotto d’arte provinciale campana sotto l’influenza greca della costa”, attribuita alle officine metallurgiche probabilmente di Capua o di Cuma, dal grande archeologo Amedeo Maiuri che, dopo averla attentamente studiata, ritenne che “pochi artisti hanno sentito e reso con tanta espressione d’arte la nervosa flessibilità delle gambe di un corpo giovanile in corsa, quanto l’umile artefice del bronzetto alifano”. E’ il reperto archeologico più fascinoso, nella sua elegante arcanità, del Museo Civico di interesse regionale “Raffaele Marrocco” delle Città di Piedimonte Matese, cui di diritto appartiene; e dimostra (come argutamente deduce Dante Marrocco), ove ce ne fosse ancora bisogno, che “sul Cila c’era gente non solo, ma che il villaggio di pastori, quattro o cinquecento anni prima di Cristo, aveva un’evoluzione civile tale, da richiedere simili opere d’arte”.
Il periodo di prestito concesso, prorogabile, è di diciotto mesi, a decorrere dal gennaio 2013 e sino al Luglio 2014. Prima del ritiro dell’opera, il cui valore assicurativo è stato stimato intorno ai 25.000 Euro, l’Amministrazione Comunale stipulerà assicurazione presso primaria compagnia assicurativa. A carico della medesima graveranno le spese di trasporto.Con la stessa missiva, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, autorizza il prestito della statuetta bronzea di “Ercole in assalto” (Inv. N. 355011), già data in consegna alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, scoperta i lavori, effettuati nel 1994 e poi ripresi nel 1998, per la posa in opera di una cabina elettrica nei pressi della attuale stazione ferroviaria della Città di Piedimonte Matese, nell’area archeologica di pertinenza del Convento del SS. Salvatore, fondato nella seconda metà del Settecento d. C. da Arechi II, Principe di Benevento e Duca dei Sanniti. Ora la parola passa al superiore Ministero per il visto di competenza”.
Michele Martuscelli