CASERTA – “Se ciascuno di noi facesse il suo dovere, tutti i sogni si potrebbero realizzare”. Lo ha detto don Luigi Merola, il prete napoletano anticamorra, in occasione del lancio del libro “Il colore dell’inferno” di Antonio Del Monaco. Nella redazione dei quotidiani ‘Cronache di Napoli’ e ‘Cronache di Caserta’, che ha ospitato l’evento, il sacerdote e i colonnello-psicologo hanno presentato il frutto della loro collaborazione, che va avanti ormai da quattro anni, in difesa della legalità e a sostegno della fondazione ‘A voce d”e creaturé, che ha l’obiettivo di togliere dalla strada i bambini e gli adolescenti campani.
“Ne abbiamo ‘salvati’ 150, che oggi vanno a scuola, fanno musica, teatro, giocano: ma ne restano 12mila esposti ai pericoli della non-educazione, e sembra che questo non interessi a nessuno”, ha denunciato il religioso. La preoccupazione di don Luigi è soprattutto una: la mancanza di continuità. “Questa è una terra in cui si vive di emergenze”, ha detto. Don Merola crede molto nell’azione dell’educazione e della cultura, rivolta soprattutto ai più giovani: ecco perché ha deciso, con il colonnello Del Monaco, di girare le scuole, incontrare i ragazzi, portare loro l’esempio e una parola di speranza. Con la solidarietà della gente, con l’autofinanziamento e, perché no, con i libri, riescono a mantenere in vita e la fondazione e a continuare le loro attività. Ma non solo. “Ho scritto ‘Il colore dell’inferno – ha detto Del Monaco – perché credo molto nella funzione educativa e rieducativa delle parole. Gli scritti che compongono questo libro sono uniti da una sorta di filo rosso che lega ogni storia all’altra: la camorra come patologia”.