CASERTA – Mercoledì 27 giugno 2012, con inizio dei lavori alle ore 9,30, si terrà presso il Belvedere di S.Leucio, un Convegno organizzato dalla CISL di Caserta intorno al seguente tema: “Famiglia, territorio ed equità, Nuovi percorsi per lo sviluppo del welfare sociale”.
I lavori saranno aperti da una relazione introduttiva del Segretario Generale della CISL di Caserta Carmine CRISCI e conclusi dal Segretario confederale della CISL nazionale Pietro CERRITO; nel corso del dibattito interverrà il Segretario Generale della CISL Campania Lina LUCCI. Nell’ambito dei lavori del Convegno prenderanno la parola la Prof.ssa Dora GAMBARDELLA e il Prof.Aldo ERAMO, entrambi del Dipartimento di Sociologia dell’Università “Federico II” di Napoli per illustrare l’inizio di un percorso di ricerca sul territorio casertano, quale corredo essenziale di conoscenza approfondita delle tematiche che lo attraversano ai fini di un’azione sindacale responsabile ed efficace. Interverranno inoltre il Sindaco di Caserta dott. Pio DEL GAUDIO; l’Assessore regionale all’Assistenza sociale dott. Ermanno RUSSO; il Presidente della Camera di Commercio di Caserta dott. Tommaso DE SIMONE; don Antonello GIANNOTTI, Direttore dell’Opera della Carità di Caserta. Interverrà inoltre il Segretario Generale della Federazione Pensionati della CISL di Caserta Mario DI IORIO, che illustrerà la particolare situazione degli anziani sul territorio e le iniziative che la Federazione, unitamente alla CISL, intende mettere in campo specialmente sul terreno delle politiche socio-sanitarie all’interno di un quadro di concertazione sociale territoriale. L’importanza dell’iniziativa della CISL di Caserta è data innanzitutto dal mettere al centro della riflessione e delle iniziative sindacali la famiglia, il suo ruolo sociale e culturale, le difficoltà in cui essa si dibatte, a partire da quelle meno abbienti, dalla solitudine in cui spesso è lasciata nella cura dei figli, degli anziani, delle persone non auto-sufficienti. L’idea –guida della CISL, organizzazione particolarmente sensibile al tema della famiglia anche per i riferimenti culturali di cui la CISL è portatrice, è che occorra una modifica del welfare che ponga al centro degli interventi non più, o non solo, l’individuo, ma la famiglia e le sue urgenze, che la crisi in atto accentua sempre di più. Pertanto la famiglia deve diventare il soggetto di un rinnovato welfare e delle sue politiche costitutive: redditi, lavoro, servizi, politiche di housing, per fornire gli strumenti attraverso i quali la famiglia organizza le sue scelte, sostenendone i bisogni che essa esprime nelle varie fasi della sua vita. Un welfare che non perda il suo connotato universalistico, di interventi cioè di cui possano usufruire tutti, con una compartecipazione alla spesa proporzionale al reddito che non serva a fare cassa, ma a ricadere positivamente sulle famiglie meno abbienti. Un welfare, inoltre, che si caratterizzi sempre di più come welfare locale e territoriale, come welfare dei Comuni e degli enti di prossimità, che possono e debbono sempre di più trovare le risorse necessarie alla tutela dei cittadini, specie in questa crisi così pervasiva, dentro processi di risanamento delle stesse istituzioni locali, eliminando sprechi, inefficienze, consulenze inutili e costose e ridando così fiducia ai cittadini nei loro confronti. Ma una politica di welfare locale e familiare abbisogna di un quadro nazionale di riferimento, di politiche sociali nazionali orientate verso la famiglia e quindi di una scelta precisa di razionalizzare e rendere trasparente la gestione delle risorse per l’assistenza. E’perciò importante, ai fini di una corretta individuazione dei bisogni e degli interventi l’utilizzo di strumenti quali l’ISEE che la CISL propone di modificare ma a patto che essa non sia la strada per un welfare che perda le sue caratteristiche di universalità, rivolto cioè a tutti, in modo da garantire l’accesso alle prestazioni non solo alle famiglie disagiate ma anche a quanti contribuiscono alla spesa evitando che questi non ricevano alcun beneficio al sistema o non ottengono alcun beneficio La CISL di Caserta, pertanto, ai fini di uno sviluppo della concertazione sociale territoriale, sostiene con grande convinzione la proposta della CISL nazionale di mettere in campo un vasto programma di formazione di quadri specializzati nell’uso dell’ ISEE a supporto della contrattazione locale e territoriale, che la CISL di Caserta insieme alla Federazione dei Pensionati, intende aprire in tutta la provincia. Altrettanto importante la decisione della CISL nazionale di costituire un Osservatorio sulla contrattazione sociale e territoriale, uno strumento decisivo per creare un piattaforma informatica che raccolga tutte le esperienze compiute in questo campo: ciò consentirà a tutte le strutture territoriali di avvalersi di un servizio importante per creare una rete di quadri e strutture impegnate sui temi della contrattazione sociale, del welfare territoriale , delle politiche a sostegno della famiglia. Pertanto l’azione della CISL di Caserta, insieme alla Federazione dei pensionati, si caratterizza come un’azione a vasto raggio intorno alle politiche sociali, all’interno di un quadro di riferimento che la CISL provinciale ha assunto come elemento centrale in questi anni: fare del territorio il centro della propria iniziativa, nella convinzione che, anche e specialmente nella crisi, è il territorio che va attrezzato, reso competitivo, ed è nel territorio che vanno costruite le prime linee di difesa dei cittadini e delle famiglie. Un territorio, il nostro, su cui insistono non solo le difficoltà economiche, produttive e occupazionali, ma gravi problemi e disagi sociali, a partire dalla Sanità, che è stato oggetto di un dossier presentato alla stampa e che la CISL di Caserta ha voluto discutere con la deputazione regionale casertana, con il Presidente della Provincia, il Sindaco del Comune Capoluogo, venerdì 22 giugno presso la propria Sede. Vi è nel nostro territorio carenza assoluta di servizi sociali, a partire dai trasporti fino alle politiche socio-sanitarie; mancano servizi alla donna che lavora, alla famiglia con portatori di handicap, occorrono risposte sul terreno del fisco locale e delle tariffe specie per gli anziani, e anche strutture di socializzazione. Su tutte queste questioni la CISL di Caserta intende ottenere risposte precise, graduali ma concrete e che diano il segno di un’inversione di tendenza verso una gestione del territorio sempre più attenta ai problemi della famiglia, dei ceti sociali più esposti, di un’attenzione al mantenimento di quella coesione sociale che è la pre-condizione per costruire il futuro.