Casal di Principe- Le testimonianze dei familiari di Melania Rea e di Giovanna De Lucia, entrambe vittime di femminicidio, apriranno il convegno Donna è vita…”, che si terrà lunedì 14 luglio alle 18 a Casal di Principe, presso Palazzo Baldascino, sede del distretto sanitario 20.  L’incontro, organizzato dalla presidente dell’associazione “Cuore e amore”, Maria Rosaria Madonna è stato fortemente voluto dal responsabile del distretto, Michele Piantadosi. I saluti iniziali sono affidati al direttore sanitario dell’ Asl di Caserta Gaetano Danzi, insieme al primo cittadino di Casal Di Principe, Renato Natale ed ai sindaci dei comuni limitrofi. Al dibattito, coordinato da Antonio Magliulo e Pina Pascarella, prenderanno parte Francesca Beneduce, presidente commissione Pari Opportunità Regione Campania, Silvio Marco Guarriello, magistrato, Paola Caruso, avvocato, Antonio Del Monaco e Maria Teresa Corvino, psicoterapeuti, Emilio Petrenga e Carmelina Corvino, medici, Antonio D’Angelo, responsabile del convitto nazionale “Giordano Bruni” di Maddaloni. “Ciascuno dei relatori- spiega Maria Rosaria Madonna- si occuperà del femminicidio visto dal proprio campo di esperienza personale e lavorativa. La presenza dei medici, invece, è dovuta al fatto che abbiamo ritenuto utile cogliere l’occasione per affrontare anche il tema della prevenzione del tumore al seno. I delitti contro le donne- aggiunge Maria Rosaria Madonna- sono sempre più numerosi, le statistiche ci dicono che lo scorso anno, ogni tre giorni, una donna moriva per mano del proprio compagno, del marito, insomma della persona che avrebbe dovuto amarla e proteggerla. Purtroppo, la cronaca nera offre migliaia di occasioni per affrontare un tema che viene da lontano. Basti pensare che- continua- che già al principio degli anni 90, Marcela Lagarde, teorica, antropologa e deputata messicana, ha coniato il termine femminicidio per indicare il genocidio contro le donne che si consumava nel proprio Paese, considerandolo finalmente per quello che è: una piaga sociale e culturale, poiché per troppo tempo era  naturale e socialmente accettato che una donna dovesse essere assoggettata dal genere maschile e addirittura subire violenze. Oggi- conclude Madonna- si sta diffondendo una nuova coscienza civile, nel ricordo di Melania, Giovanna e di quante hanno perso la vita per la loro storia di “non amore”, affinché il loro sacrificio non sia vano”.

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