Festa per gli internati dell’ ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa organizzata per il quinto anno consecutivo dalla comunità di Sant’Egidio per regalare momenti di festa e di solidarietà ai detenuti più poveri e soli. Oltre 30 i volontari provenienti non solo da Napoli, ma anche da Roma e Pescara. Canzoni napoletane ma non solo, intervallate da poesie recitate dagli internati che si sono esibiti anche cantando o suonando la chitarra. Molto applaudite le interpretazioni di ‘Margherita’ di Riccardo Cocciante e ‘La distanza di un amore’ di Alex Baroni. Agli internati sono state regalate felpe, sapone, biancheria intima e dentifrici, distribuiti anche a chi non ha partecipato alla festa dai volontari che hanno fatto una visita in tutti i reparti della struttura. Un ricco buffet ha completato la festa alla quale hanno presenziato il vescovo di Aversa monsignor Angelo Spinillo, Mario Marazziti, presidente della commissione diritti umani della camera, il direttore dell’Opg Elisabetta Palmieri e il commissario Mosca, comandante dell’istituto di pena. La chiusura degli Opg, prevista dal decreto del 1 aprile 2008 procede a rilento. Basti pensare che anni fa erano 320 gli ospiti della struttura, a fronte dei 143 di oggi. Le cause dei ritardi sono molteplici: molti internati provengono direttamente dal circuito penitenziario, per cui le carceri invece di rieducare producono malattia mentale. Inoltre si registra un forte disagio psichiatrico nella società a cui dovrebbe corrispondere un potenziamento dei Dsm (dipartimenti salute mentale) che tanto spesso non danno risposte efficienti e non sono in collegamento con le carceri. Al termine il direttore del carcere ha voluto ringraziare la comunità di Sant’Egidio per l’amicizia e la familiarità che di anno in anno in anno si va consolidando con gli amici dell’Opg.

 

 

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