La notizia dei 47 arresti e del sequestro di beni e immobili per svariati milioni di euro eseguiti contro il gruppo misto formato da affiliati dei clan Mallardo di Giugliano, Bidognetti di Casal di Principe e Licciardi di Secondigliano, era arrivata in mattinata come un vero e proprio regalo fatto dalla procura distrettuale antimafia di Napoli ai ragazzi delle terre di don Peppe Diana.

Regalo d’eccezione per festeggiare l’edizione 2012 del Festival dell’Impegno Civile, aperto mercoledì scorso presso i locali della NCO (Nuova Cucina Organizzata) in via Ruffini, a San Cipriano.

Giunta alla sua quinta edizione, la carovana di eventi organizzati da Libera e dal comitato don Peppe Diana, rappresenta una volta in più la testimonianza chiara e tangibile della volontà e dell’impegno che la popolazione di questi territori ha di riappropriarsi di quella dignità, per troppi anni strappatagli dalla violenza dei clan, e che oggi invece riempie cuore e testa di chi quotidianamente partecipa alla difficile crociata della lotta alla camorra.

Un serpentone di appuntamenti che quest’anno oltrepassa il consueto ambito casertano coinvolgendo Napoli e la provincia partenopea che vede protagonisti i comuni di Ercolano e Acerra, per arrivare fino all’avellinese nel comune di Quindici.

«Convegni, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, il tutto – come sottolineato dal responsabile provinciale di Libera Caserta, Valerio Taglione, nel corso del suo intervento di presentazione del programma del festival – sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e soprattutto senza ricevere un solo euro di finanziamenti pubblici, ma che vive e cresce grazie a quegli imprenditori che hanno scelto di ribellarsi al pizzo investendo di buon grado sul questo percorso di legalità».

La serata di presentazione, allietata dai piatti offerti dalla NCO, è stata anche l’occasione per dare il via alla raccolta firme per chiedere la medaglia al valore civile per Joseph Aymbora, il giovane ghanese, scomparso lo scorso febbraio, che sopravvissuto alla strage di Castel Volturno del settembre del 2008, divenne uno dei principali testimoni d’accusa contro il gruppo del camorrista Setola, e per lanciare la campagna “Consumo critico” prontamente ribattezzata “Consumo liberato” per sottolineare il grande successo delle cooperative impegnate nella raccolta e il confezionamento dei prodotti provenienti dai beni confiscati. Cooperative rappresentate per l’occasione da Giuliano Ciano, che grazie alla sua esperienza con la coop “Un Fiore per la Vita”, attiva nell’ex manicomio giudiziario di Aversa, ha voluto sottolineare i grandi risultati raggiunti grazie agli esperimenti degli orti sociali, e l’importanza di puntare a superare il confine delle competitività tra le imprese che premia solo pochi, per fare rete e far si che il premio sia per tutti.

La serata ha avuto i suoi momenti di commozione nel saluto all’ampia delegazione dei familiari delle vittime innocenti di camorra rappresentati tra gli altri da Lorenzo Clemente, marito di Silvia Ruotolo, assassinata a Napoli l’11 giugno del 1997, colpevole solo di essere una mamma uscita per andare a prendere suo figlio Francesco a scuola, e Massimiliano Noviello, membro del comitato scientifico del festival, figlio del compianto Domenico, caduto sotto i 20 colpi che la camorra gli riservò il 16 maggio del 2008 per aver denunciato un tentativo di estorsione ai suoi danni.

Nel ricordare che gli appuntamenti si susseguiranno lungo tutta l’estate, la presentazione si è conclusa con i saluti e ringraziamenti alle forze dell’ordine, con gli interventi del segretario della CGIL Caserta, Camilla Bernabei, del segretario generale della fondazione Polis e del referente di Libera Campania Geppino Fiorenza, e con la consegna dello striscione del festival ai ragazzi del “Comitato mille scopi +1” di Pugliano, frazione di Teano, che avranno il compito di inaugurare la lunga serie di eventi nella giornata di venerdì 8 giugno con la presentazione del nuovo libro del giudice Raffaele Cantone, Operazione Penelope.

 

Vincenzo Viglione

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