“Sono trascorsi troppi anni, ormai, da quando si è “scoperto” il disastro ambientale che esiste nell’agro aversano-litorale domizio (per la provincia di Caserta) e nel territorio a nord di Napoli (in particolare, in provincia di Napoli, le aree di Pianura di Napoli e Giugliano in Campania)”. Lo dichiara in una nota l’esponente del Wwf Alessandro Gatto.

“Questi territori, si sa, sono pieni zeppi di rifiuti tossici e velenosi di ogni tipo. E non stiamo certo parlando di qualche tonnellata ma di milioni e milioni di tonnellate di prodotti di scarto industriali pericolosissimi sia per l’ambiente, sia, soprattutto, per la salute degli esseri umani che vivono in queste zone. Ormai è chiaro a tutti che l’aumento delle malattie tumorali e di altre patologie simili siano causate da questa condizione di igiene ambientale a dir poco pessima. Noi del WWF iniziammo a denunciare e segnalare alle forze dell’ordine ed alle Procure della Repubblica tutto questo scempio ancor prima che fosse coniato l’ottimo neologismo “ECOMAFIA” dai giornalisti ambientalisti Antonio Cianciullo ed Enrico Fontana. Ma oggi siamo stanchi di denunciare, siamo stanchi di guardare che lo Stato, parafrasando la canzone di De Andrè, si costerna, si indigna, si impegna, poi getta la spugna con gran dignità. Ora è il momento di chiedere con forza che lo Stato (tutto intero) renda PRIORITA’ NAZIONALE la messa in sicurezza ambientale e sanitaria dell’agro aversano-litorale domizio e dell’area a nord di Napoli, includendo come priorità assoluta i territori di Casal di Principe, Villa Literno, Giugliano in Campania e Castelvolturno  dove esistono le discariche più pericolose ed inquietanti. Si deve passare all’agricoltura “NO FOOD” per avviare così anche una parziale bonifica dei suoli contaminati attraverso il processo della “FITOESTRAZIONE” soprattutto dei metalli pesanti. Si deve vietare l’utilizzo dell’acqua di prima falda freatica di tutto il territorio in ogetto. Tutte queste operazioni di salvaguardia ambientale non sono più rimandabili e tutti coloro che oggi detengono il potere di decidere e di poter operare devono smetterla di trovare delle giustificazioni al fatto che queste bonifiche non partono. Ho sentito parlare di scarsità di fondi, di rallentamenti dovuti ai più disparati motivi. Ma la salute pubblica non può più aspettare. Si deve BONIFICARE !”

 

 

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