“Vantiamo l’appartenenza a tre circuiti importanti quali quello di Città Slow, Città dell’olio e Res Tipica, e questo ci inorgoglisce. Un cammino cominciato 10 anni fa ma che viene da lontano visto che la storia del nostro territorio c’insegna che già nel medioevo esisteva una rete con i vicini centri di Ruviano e Castel Campagnano. Oggi stiamo lavorando ad un obiettivo molto importante per questa terra: puntare ad un marchio “Terre del Caiatino”. Queste le parole del primo cittadino di Caiazzo, Tommaso Sgueglia, che ha accolto l’evento che si è svolto ieri nella sala Consiliare del Comune di Caiazzo denominato “Gli Ori della terra”. Iniziativa organizzata dall’Associazione Italia Nostra, sezione di Caserta, in collaborazione con la Provincia di Caserta, Assessorato Agricoltura e Foreste, il Comune di Caiazzo, il Liceo “P. Giannone” di Caserta e l’Ordine degli Architetti C.P.P. di Caserta.A moderare il dibattito la presidente della sezione di Caserta di Italia Nostra, Maria Carmela Caiola, che ha spiegato l’idea dell’iniziativa dichiarando: “quest’anno la sezione Antonella Franzese di Caserta festeggia 50 anni  e abbiamo dunque pensato ad una serie di eventi per festeggiare le “nozze d’oro”, da qui anche il titolo dell’appuntamento di oggi. Noi chiediamo a gran voce che venga fatta chiarezza sulla questione “terra dei fuochi” puntando alla massima trasparenza. Crediamo che la migliore difesa del suolo sia l’agricoltura”. “Con l’etichetta “terra dei fuochi” –  ha continuato l’assessore comunale all’agricoltura Antonio Di Sorbo – si è demonizzata un’intera regione, ma se facessimo gli stessi rilievi in qualsiasi altra parte d’Italia scopriremmo realtà anche peggiori. Le istituzioni devono tutelare questa terra”. “Queste iniziative a difesa dei valori sono parallele al percorso che stanno facendo i nostri studenti – ha dichiarato la preside del Giannone di Caserta, Marina Campanile – in un percorso formativo che ha unito la cultura classica alle eccellenze della nostra terra”. In rappresentanza della Provincia di Caserta è intervenuto Stefano Giaquinto, nella duplice veste di assessore provinciale all’agricoltura e di vicesindaco del Comune di Caiazzo. “La Provincia c’è, – ha dichiarato Giaquinto – e sta lavorando per risollevare le sorti di questa terra. L’obiettivo è far rinascere terra di lavoro supportando anche le aziende del territorio. Dobbiamo essere orgogliosi di essere casertani”. Interessante l’intervento di Rita Parillo, dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli Dipartimento di Agraria (Portici). “La parola biodiversità è sinonimo di diversità, – ha esordito Parillo – è nostro dovere tutelarla. La variabilità genetica una volta perduta, non è più recuperabile”, con l’intervento si è poi potuto esaminare tutta una serie di prodotti che affondano le loro radici nella tradizione popolare delle nostre terre, si è parlato di “susino ciuccia”; di castagna “paccuta”, di quella “pezzuta” che a causa proprio di questa sua caratteristica era chiamata “straccia sacchi”. Un altro intervento tecnico, quello di Leandro La Manna, direttore generale settore Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Campania, ha focalizzato l’attenzione sui fondi europei, evidenziando gli obiettivi del Piano di Sviluppo Rurale: competitività, gestione sostenibile e sviluppo equilibrato delle zone rurali, il tutto attraverso le “misure” che hanno il compito di articolare i possibili finanziamenti a cui un’azienda può attingere. Andrea Mongillo, responsabile regionale di Confederdia, si è rivolto soprattutto ai giovani agricoltori presenti esortandoli a fare rete d’impresa. Il dibattito si è concluso con gli interventi dei produttori locali quali “Pepe in Grani”, “Le campestre”, “Il Casolare”, “La Sbrecciatrice”, “Il sentiero degli asini”, e molti altri presenti in sala, sono ormai quella rete che inorgoglisce la nostra terra.

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