CASERTA – Il mondo dell’associazionismo casertano e importanti personalità come l’ex vescovo di Caserta Raffaele Nogaro lanciano un appello al sindaco Pio Del Gaudio perché si impegni a modificare la didascalia riportata sulla tabella di intitolazione del “Largo Giuseppe Diana”, dove non compare la parola “camorra”, ma solo la dicitura “sacerdote, medaglia d’oro al valor civile 1958 – 1994”.
L’appello è stato firmato da Arci, Legambiente, Italia Nostra, Carta 48, Acli, l’Auser Caserta la Comunità Rut gestita dalle Suor Orsoline, la Diocesi di Caserta, confederdia e l’ex candidato sindaco e professore della Sun Nicola Melone. La tabella stradale fu scoperta il 6 settembre scorso insieme a un’altra targa, posta a poca distanza e dedicata a don Pino Puglisi, ucciso a Palermo nel 1993; in tal caso la didascalia del nuovo “Largo Giuseppe Puglisi” lo ricordava come “sacerdote – vittima della mafia 1937 – 1993”. Il giorno dopo arrivarono le critiche di Emilio Diana, fratello del prete ucciso da un killer del clan dei Casalesi nel giorno del suo onomastico, il 19 marzo del 1994, nella sacrestia della Chiesa Nicola di Bari di Casal di Principe. “Omettere di scrivere che è stato ucciso dalla camorra è occultare la verità – aveva detto Diana – non riesco a capire come ancora adesso c’è chi ha paura di pronunciare la parola camorra”. Già il 21 marzo del 1994, giorno dei funerali di don Diana, fu l’allora vescovo di Aversa, Lorenzo Chiarinelli, a omettere la parola camorra nella sua omelia funebre. “Per fare giustizia piena – dice oggi Pasquale Iorio dell’associazione ‘Piazza del Sapere’ firmataria dell’appello – è necessario rimuovere quella tabella e modificarla come chiedono i familiari e diverse associazioni, inserendo la scritta esatta: ‘Giuseppe Diana, sacerdote – vittima della camorra 1958 – 1994′”. Le due tabelle furono poste dal Comune su richiesta dei padri Sacramentini di Caserta, che gestiscono la parrocchia di Sant’Augusto Vescovo, ospitata nella struttura dalla Tenda di Abramo dove sorge anche la Caritas.