SANT’ARPINO – Mattinata all’insegna della legalità e soprattutto della memoria quella che il prossimo 17 novembre trasformerà lo stadio comunale “Ludi Atellani” di Sant’Arpino nel teatro del ricordo di tutte quelle vittime innocenti della criminalità che nel corso degli anni hanno pagato con la vita la sola colpa di vivere una vita normale in un territorio malato di camorra.

Sul rettangolo da gioco santarpinese, a partire dalle 9:30, le squadre formate dal Forum Avvocati, da Libera e dai Magistrati, si daranno battaglia a sani colpi di pallone per dare vita ad un triangolare dedicato alla memoria di Pasquale Miele, imprenditore ventottene di Grumo Nevano che nella serata 6 novembre del 1989 fu assassinato dai killer della camorra che decisero di sotterrare la scelta sacrosanta di Pasquale di ribellarsi al racket, e di Antonio Di Bona, 56 anni, contadino di Casal di Principe che il 6 agosto del 1992 cadde sotto i colpi incrociati della faida tra il clan Schiavone Sandokan e la famiglia Venosa in quanto testimone scomodo dell’uccisione di Antonio Diana, titolare di un’officina a Villa Literno nella quale si consumò il triplice delitto nel quale persero la vita oltre a Diana, parente dell’omonimo boss Raffaele, affiliato al clan Schiavone, e Di Bona, anche Nicola Palumbo, meccanico, anch’egli testimone della vendetta trasversale che aveva come obiettivo Diana.

Un evento, quello in memoria di Antonio e Pasquale, che giunge a tre settimane di distanza dall’uccisione di Pasquale Romano, il trentenne rimasto vittima incolpevole della rediviva faida di Scampia tra gli scissionisti e i «girati» della Vanella Grassi, e a pochi giorni di distanza dalle dichiarazioni dell’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe che a margine della fiaccolata in memoria delle vittime innocenti dello scorso 10 novembre, ha voluto rilanciare l’importante ruolo della Chiesa nella lotta alla camorra affermando: «Chi semina morte raccoglierà solo morte. Se gli uomini dei clan non si pentono, così ho detto ai miei sacerdoti, non potranno entrare in chiesa neanche da morti».

Forti del patrocinio dei Comuni di Sant’Arpino, Grumo Nevano e Casal di Principe gli organizzatori di Libera Campania Sport, Coordinamento dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e Associazione Terra Nuova auspicano una grande partecipazione di pubblico affinché si possa gridare a gran voce che lo sport, deve rappresentare nel contempo non solo una fondamentale occasione per fare memoria di ciò che è successo e di ciò che purtroppo continua ad accadere nelle terre di camorra, ma anche e soprattutto assieme a tante altre forme di aggregazione sociale e culturale, uno degli strumenti più potenti da valorizzare per porre basi serie per la lotta alla camorra. Lotta che non può continuare a essere dispendiosamente repressiva, ma una volta per tutte deve diventare preventiva.

 

Vincenzo Viglione

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