Nella mattinata di ieri all’I.C. “Giovanni XXIII” di Santa Maria a Vico, presso l’Auditorium della Scuola Secondaria di I Grado, è andata in scena la vera “buona scuola”. A completare, infatti, il percorso “La memoria, radice del futuro consapevole”, la dirigente, dott.ssa Carmen Crisci, ha spalancato le porte della sua scuola, ancora una volta alla legalità, promuovendo un evento di forte impatto sui ragazzi che, accompagnati nel percorso dai loro insegnanti, hanno partecipato attivamente ad un convegno durante il quale è stato presentato il film “Gramigna” prodotto da Alfonso Santoro e Vincenzo Pezone, tratto dall’omonimo libro di Michele Cucuzza, che uscirà nelle sale cinematografiche ad ottobre 2016. Nella realizzazione concreta dell’evento è stato fondamentale il ruolo svolto dalla prof.ssa Piera Affinita che ha supportato e coadiuvato la D.S. in ogni scelta organizzativa. Parte attiva della tavola rotonda sono stati il protagonista del libro e quindi del film, Luigi Di Cicco, il regista del film Sebastiano Rizzo, Marianna Adanti direttore in missione della casa circondariale di Arienzo, il magistrato Honoré Dessi, il comandante della caserma dei carabinieri di Maddaloni, Pasquale Puca, il comandante della caserma dei carabinieri di Santa Maria a Vico, Pietro Conca. Gli illustri ospiti a turno, moderati dall’avvocato penalista Giovanni Vairo, hanno interagito con i ragazzi presenti in sala, mettendo al loro servizio la propria esperienza quotidiana sul campo della legalità. Applausi fragorosi gli alunni hanno dedicato a Luigi Di Cicco, protagonista di “Gramigna” che, attraverso il racconto della sua particolare esperienza di vita, ha dimostrato ai ragazzi presenti che a dispetto del proprio ambiente familiare e del contesto socio-culturale nel quale si nasce e si cresce, ci si può salvare dalla criminalità, scegliendo la via del bene e della legalità. Lui, nato da un boss della camorra che sta ancora scontando il suo ergastolo, oggi è un imprenditore che ha scelto di costruire il proprio futuro professionale e familiare sul sacrificio e sul lavoro onesto. In un passaggio ha ricordato con affetto e stima il suo insegnante di Scienze Motorie della scuola media che lo sottraeva dai circoletti in cui andava a giocare marinando la scuola, per riportarlo in classe, sottolineando l’importanza del ruolo della scuola e del lavoro dei docenti nell’educazione alla cultura della legalità. Molto significativo poi è stato il monito lanciato ai ragazzi sull’opportunità di guadagnarsi il rispetto degli altri non facendo leva sulla paura, ma sulla propria integrità morale. Ha espresso soddisfazione la D.S. Carmen Crisci che ha ringraziato tutti gli ospiti per i loro interventi altamente educativi. ”Perché -ha dichiarato- è con l’esempio che si educano i giovani in toto e, in particolare, alla cultura della legalità. La testimonianza rappresenta il modo migliore per raggiungere il cuore dei ragazzi e risvegliare le loro coscienze che spesso sono assopite dal torpore di ambienti socialmente depressi e purtroppo privi di esempi positivi. E la scuola è chiamata ad intervenire come può, in qualità di prima agenzia educativa sul territorio. Mi auguro che il percorso continui e che anche il prossimo anno scolastico si possano organizzare nella nostra scuola iniziative di tale levatura educativa.”
Giusy de Simone