CASTELLO MATESE – Nuovo rinvio al 22 dicembre ma si entrerà direttamente nel merito della causa, “saltando” la fase cautelare,pur richiesta dai ricorrenti. Sono queste le novità dell’udienza di ieri davanti al tribunale amministrativo campano in riferimento al ricorso per l’annullamento di alcuni provvedimenti adottati dall’ente parco del Matese sull’appalto di riqualificazione ambientale delle due torri a Castello del Matese.
Si è costituito in giudizio anche il comune di Castello del Matese contro i ricorrenti. Da ultimo si è costituito anche il gruppo di professionisti( gruppo Renzo di Alife) che si è aggiudicata la direzione dei lavori, oggetto di un bando pubblico dell’ente guidato dal presidente Giuseppe Falco . E’ una delle ragioni del ricorso ai magistrati amministrativi. Il Tar, infatti, ha il compito di valutare la fondatezza giuridica in termini di legittimità di due importanti decisioni assunte dal vertice dell’ente parco in merito al progetto di riqualificazione ambientale-recupero dell’area tra le due torri normanne situate nel comune matesino oggetto di un travagliatissimo procedimento sin dall’inizio. La prima udienza , interlocutoria si è svolta l’otto settembre. Nella causa sono contrapposti come parti processuali i progettisti del progetto di riqualificazione delle due torri a Castello del Matese e l’ente parco titolare del progetto che prevede, oltre al recupero-fruizione dello spazio verde anche la copertura del cortile interno del comune di Castello del Matese. I ricorrenti contestano l’emanazione del bando pubblico, emesso dall’ente parco guidato dal presidente Giuseppe Falco, per la direzione dei lavori oltre al criterio di aggiudicazione dei lavori di riqualificazione ambientale e paesaggistica fondato sul massimo ribasso. Da qui il ricorso contro questi atti adottati dal presidente dell’ente guidato da Giuseppe Falco che ha resistito al gravame presentato davanti al tribunale amministrativo regionale nominando un legale a difesa delle ragioni dell’ente, costituendosi nella vertenza portata all’attenzione del TAR. Quella della riqualificazione delle torri normanne è stata una vicenda procedurale scandita da varie criticità procedurali rimosse dall’ente parco in particolare, specie per la disponibilità delle aree private acquisite dall’ente titolare del progetto per un finanziamento di circa 2 milioni di euro ottenuto in seguito ad una premialità regionale.
Michele Martuscelli