“La malavita organizzata gestisce un giro di affari illegale legato alla gestione dei canili e delle scommesse clandestine legate ai combattimenti dei cani, al traffico internazionale di cani destinati ai laboratori di vivisezione e lo smaltimento illegale di salme di animali. Queste attivita’ produrrebbero un guadagno annuo netto di oltre 100 milioni di euro per le organizzazioni criminali”.

Lo sottolinea l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (Aidaa), in una nota in cui diffonde una sintesi dell’esposto inviato alle procure della repubblica di Roma, Napoli, L’Aquila, Catanzaro, Bari e Palermo. Nell’esposto, firmato dal presidente nazionale di Aidaa, si fa un quadro dettagliato delle attivita’ che a detta degli animalisti vedrebbero coinvolte le organizzazioni criminali in regioni quali il Lazio, la Puglia, L’Abruzzo, la Sicilia, la Calabria e la Campania. ”Il business piu’ diffuso – si legge nella nota – e’ sicuramente quello del traffico internazionale di cani verso i canili e i laboratori del nord Europa, traffico in aumento e e che riguarda ogni anno almeno 70.000 cani, dei quali 20.000 destinati alla vivisezione per ricavi che superano complessivamente gli 8 milioni di euro l’anno”. “Il lucroso business dei combattimenti – conclude la nota – e delle scommesse coinvolge oltre 3.000 cani per un giro di affari di oltre 70 milioni di euro (50 di guadagni netti per la malavita), mentre la gestione dei canili lager interessa un’ottantina di canili per un totale di 16.000 cani e un guadagno largamente superiore ai 10 milioni di euro. Infine i guadagni della malavita per il business dello smaltimento illegale delle carcasse dei cani e di altri animali superano il milione di euro l’anno”.

 

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