Stop alle pubblicazioni del quotidiano e cassa integrazione a zero ore per tutti i lavoratori, il tutto a partire dal 1 gennaio. E’ questa la decisione irrevocabile che la Mrc, editore del quotidiano Liberazione, una Spa il cui socio unico proprietario e’ Rifondazione Comunista, ha comunicato alla rappresentanza sindacale di Liberazione, Cdr e Rsu – ora in assemblea permanente – nel secondo incontro del tavolo fissato presso la Fieg.

”Le ipotesi avanzate dai lavoratori – spiegano le rappresentanze sindacali in una nota – non sono nemmeno state prese in considerazione. L’azienda ha solo reiterato la propria decisione ‘irrevocabile’ di sospendere le pubblicazioni dal 1 gennaio. Decisione sostanziata, prima dell’inizio di qualsiasi confronto sindacale, dall’annullamento dei contratti di stampa e distribuzione”. ”I problemi economici ci sono, nessuno lo mette in dubbio, ma addossare tutta la responsabilita’ dell’uccisione della testata al governo Monti, specie in presenza di proposte concrete e praticabili da parte dei lavoratori, e’ un’interpretazione dei fatti – aggiungono – che l’assemblea unitaria permanente di Liberazione non si sente piu’ di avallare”. Per Cdr e Rsu si tratta di ”un suicidio preventivo inspiegabile, a cui giornalisti e poligrafici non hanno nessuna intenzione di allinearsi. L’iniziativa pubblica di denuncia e di lotta e’ appena cominciata, non ci arrendiamo. Abbiamo inaugurato oggi un fondo di solidarieta’ tra i lavoratori. Resisteremo un minuto di piu’ di coloro che vogliono dilapidare un patrimonio collettivo che non e’ loro proprieta’ privata: lettori e professionalita’ non si buttano dalla finestra. Nessuno, neanche Rifondazione Comunista, puo’ permetterselo”.

 

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