In estate le temperature elevate, associate a un alto tasso di umidita’ e a mancanza di ventilazione, possono causare disturbi vari: dalle crisi ipotensive ai colpi di calore, fino alle sincopi da congestione. ”Le persone piu’ esposte sono anziani, bambini, soggetti con malattie croniche o che assumono diuretici o altre medicine per abbassare la pressione arteriosa”, spiega Roberto Volpe, del Servizio prevenzione e protezione (Spp) del Cnr di Roma in un’intervista per il nuovo numero on line dell’Almanacco della Scienza del Cnr.
”Anche gli adulti sani possono pero’ essere a rischio se svolgono un’attivita’ fisica, lavorativa o sportiva intensa sotto il solleone o se non seguono comportamenti corretti”. Non e’ raro che il clima ‘africano’ provochi significativi cali della pressione. ”Il caldo causa una vasodilatazione generalizzata, che tende a produrre ipotensione”, precisa Volpe. ”Inoltre, puo’ determinare un’abbondante sudorazione, con una perdita di acqua nell’organismo maggiore di quella reintrodotta bevendo. Entrambi questi eventi – sottolinea Volpe predispongono a crisi che possono manifestarsi, ad esempio, passando rapidamente dalla posizione sdraiata a quella eretta. In tal caso la persona va distesa sul dorso a gambe sollevate, in modo da garantire il ritorno del sangue al cuore. E’ importante, pero’, evitare il passaggio brusco alla posizione verticale. Bisogna poi bere, preferibilmente bevande: acqua minerale, latte, frullati, yogurt da bere, succhi di frutta, te”’. Tutti i liquidi non vanno pero’ mai consumati ghiacciati, per non andare incontro a congestioni. ”Questo disturbo e’ provocato da un’eccessiva dilatazione dei vasi sanguigni dell’addome, che ostacolando il ritorno del sangue al cuore provoca un brusco abbassamento della quantita’ di sangue che arriva al cervello”, precisa Volpe. ”La stessa cosa puo’ verificarsi anche quando, dopo aver mangiato, accaldati, ci si tuffiamo in mare. Anche in questo caso e’ importante intervenire tempestivamente distendendo la persona sul dorso a gambe sollevate, e controllando il battito cardiaco e respirazione, perche’ la sincope puo’ causare un arresto cardiorespiratorio. In tal caso, in attesa dell’intervento medico, occorre effettuare la rianimazione cardiopolmonare, alternando 30 compressioni sul torace (massaggio cardiaco) e due respirazioni bocca a bocca”. L’afa puo’ determinare infine colpi di calore, con aumento notevole della temperatura corporea per l’incapacita’ dell’organismo di termoregolarsi. ”Le prime manifestazioni sono malessere generale, mal di testa, cute arrossata, calda e secca, nausea, vomito, vertigine. Se pero’ la temperatura raggiunge i 40-41°C, e’ possibile arrivare a un’alterazione del ritmo cardiaco, a uno stato di agitazione e confusione mentale, fino a perdita di coscienza e morte”, conclude Volpe. ”Il primo soccorso consiste nel porre asciugamani o fazzoletti di stoffa bagnati con acqua fredda su fronte, braccia, cosce e gambe. Per prevenire le congestioni e’ consigliabile evitare di uscire nelle ore piu’ calde, limitare gli sforzi, indossare abiti di cotone leggeri, comodi e di colore chiaro, proteggere testa e viso, bere molti liquidi, bagnarsi frequentemente, attivare il climatizzatore con moderazione, per non creare sbalzi eccessivi”.