Mentre oggi 12.000 studenti si sono cimentati con i quesiti per aggiudicarsi un posto ad Architettura, una spada di Damocle pende sul test d’ingresso a Medicina svoltosi martedì scorso. Un plico, di quelli contenenti le domande, potrebbe essere stato manomesso. La Digos sta indagando e non è escluso il rischio annullamento in tutta Italia. Il Miur, da parte sua, “sta compiendo tutti gli approfondimenti del caso, vagliando i pacchi e i compiti provenienti dall’ateneo di Bari che sono stati trasferiti a Bologna per le correzioni dei test”. Nel frattempo la correzione dei quiz che si sono svolti l’8 aprile va avanti. Martedì c’era stato un po’ di scompiglio a Bari in occasione del test di Medicina per l’arrivo in ateneo di un plico in meno rispetto a quelli previsti, ma l’allarme era poi rientrato e la prova, con l’autorizzazione di viale Trastevere, si era svolta senza altri intoppi. Ieri però le associazioni studentesche Udu e Rete hanno denunciato “gravissime irregolarità”, in particolare nel capoluogo pugliese (“un plico, non solo è stato aperto prima che gli studenti entrassero, ma addirittura al suo interno sono state ritrovate solo 49 buste a fronte delle 50 che dovevano essere presenti dentro ogni plico”) annunciando un esposto alla Procura e chiedendo il sequestro penale di tutti i compiti inoltrati al Cineca per la correzione e tutta la documentazione in originale presente ancora presso l’Ateneo. Ora la Digos ha avviato un’inchiesta su richiesta della commissione esaminatrice e il rettore ha sollecitato una relazione al Ministero su quanto accaduto. Si ipotizza il reato di furto finalizzato alla truffa per permettere a qualcuno di superare il test d’ingresso a Medicina e Odontoiatria. Nel plico contenente i test i commissari hanno trovato 49 buste anziché 50. Il plico, ha accertato la Digos, era sigillato in modo diverso dagli altri: la parte inferiore era chiusa con nastro adesivo, si è aperto facilmente, la fascetta in plastica era allentata. La polizia ha finora ascoltato i componenti la commissione d’esame e tutte le persone nelle cui mani, a Bari, è passato il plico. Tra le testimonianze messe a verbale anche quella del conducente del furgoncino che da Bologna ha portato le buste, provenienti da Roma, nel capoluogo pugliese. Il furgoncino, regolarmente chiuso a chiave, è stato parcheggiato per alcuni giorni, in attesa della data dei test, in una caserma dei carabinieri. E c’è un verbale, già acquisito dagli investigatori, che lo prova. L’ipotesi della polizia è che il plico sia stato verosimilmente manomesso prima dell’arrivo a Bari: quindi o a Roma o in un centro di smistamento. Un’informativa contenente i primi risultati delle indagini sarà depositata domani dalla Digos alla procura di Bari. Intanto, Udu e Rete sostengono con forza una foto-petizione “#stopaltest io ci metto la faccia” sui social network per chiedere la sospensione dei test e il Codacons ha rivolto un appello al ministro Giannini affinché si mandi in pensione il sistema di selezione italiano “che fa acqua da tutte le parti” e si adotti, invece, il modello francese: la selezione si fa a corso avviato, le matricole devono finire il primo anno avendo sostenuto tutti gli esami. In questo modo – spiega l’associazione di consumatori – la selezione “avviene sulla base di reali meriti e non sulla base di una prova spesso irregolare e priva di ogni senso logico”.

 

 

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