Il Vangelo ”mette in guardia dalla vana bramosia dei beni materiali” e formula un ”forte richiamo ad usarli nella prospettiva della solidarieta’ e del bene comune, operando sempre con equita’ e moralita’, a tutti i livelli”. Lo ha detto il Papa all’Angelus,
ricordando l’invettiva di san Giacomo contro ”i ricchi disonesti”. Dopo aver spiegato ai fedeli il brano di san Marco in cui Gesù scoraggia Giovanni dal dissuadere una persona che non era seguace di Cristo a scacciare demoni in suo nome, Benedetto XVI ha ricordato un altro elemento della “Liturgia odierna” nella quale “risuona anche l’invettiva dell’apostolo Giacomo contri i ricchi disonesti, che ripongono la loro sicurezza nelle ricchezze accumulate a forza di soprusi. Al riguardo, – ha commentato Benedetto XVI – Cesario di Arles così afferma in un suo discorso: ‘La ricchezza non puo’ fare del male a un uomo buono, perché la dona con misericordia, così come non può aiutare un uomo cattivo, finché la conserva avidamente o la spreca nella dissipazione”. “Le parole dell’apostolo Giacomo, – ha proseguito il Papa – mentre mettono in guardia dalla vana bramosia dei beni materiali, costituiscono un forte richiamo ad usarli nella prospettiva della solidarietà e del bene comune, operando sempre con equità e moralità, a tutti i livelli”. Infine una preghiera: “per intercessione di Maria Santissima, preghiamo affinché sappiamo gioire per ogni gesto e iniziativa di bene, senza invidie e gelosie, e usare saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni”.