L’Australia ha introdotto nuove disposizioni nei suoi passaporti che consentono ai suoi cittadini di nominare il proprio genere ufficiale come maschio, femmina o indeterminato, senza dover completare le operazioni chirurgiche di cambiamento di sesso. Secondo le nuove linee guida introdotte dal Dipartimento degli Esteri, sara’ sufficiente una lettera di supporto del proprio medico, e sara’ possibile identificare il sesso di propria scelta selezionando Male, Female o X (indeterminato). Prima d’ora era possibile cambiare genere nel passaporto solo dopo aver subito un’operazione di cambiamento di sesso, o se si era in viaggio per ottenerla.
La senatrice laburista Louise Pratt, il cui compagno e’ un transessuale nato femmina, ha osservato che i viaggi internazionali possono essere molto pericolosi per le persone il cui aspetto non corrisponde al sesso indicato nel passaporto. ”Vi sono stati moltissimi casi di persone detenute in aeroporto in paesi stranieri, in episodi molto angoscianti e talvolta pericolosi”, ha detto. ”E’ veramente una buona notizia per il mio compagno. Ora potremo viaggiare all’estero senza problemi”. Le nuove disposizioni sono state introdotte per prevenire la discriminazione contro i transessuali. ”La maggior parte delle persone danno per scontata la possibilita’ di viaggiare liberamente e senza timore di discriminazione”, ha detto il ministro della Giustizia Robert McClelland. ”Questa misura estendera’ le stesse liberta’ agli australiani con diversita’ di genere”. Il Dipartimento degli Esteri ha tuttavia avvertito che i problemi possono perdurare quando si attraversano alcuni confini internazionali, perche’ il passaporto e’ considerato un documento di identita’ secondario, ed e’ piu’ importante il certificato di nascita, che dipende dalle leggi statali e non federali. E nella maggioranza degli stati australiani non e’ possibile registrare il cambiamento senza prova delle operazioni chirurgiche. La notizia e’ stata accolta con soddisfazione dalle comunita’ dette transgender e intersex, che hanno chiesto che anche i governi statali facciano seguito, disponendo che anche i certificati di nascita possano essere alterati senza il prerequisito dell’operazione chirurgica. Sarebbe necessaria una riforma nazionale, ha commentato la senatrice Pratt. ”Spero proprio che nella riforma delle leggi antidiscriminazione, che e’ attualmente in corso, sia la sessualita’ che il genere vengano riconosciuti come fattori di discriminazione”, ha detto.