Horacio Verbistky insiste e pubblica il documento che, secondo lui, accuserebbe Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco, di complicita’ con la dittatura militare argentina. “Durante la mia inchiesta”, scrive il giornalista su Pagina 12, “trovai una cartellina con delle carte che a mio giudizio pongono fine alle discussioni sul ruolo di Bergoglio nel rapporti con Yorio e Jalics”, i due padri gesuiti che furono da lui richiamati dal lavoro nei quartieri poveri e poi arrestati e torturati dal regime militare per sei mesi.

I difensori di Jorge Mario Bergoglio hanno sempre sostenuto che fu lui a favorire l’espatrio dei due gesuiti provvedendo affinche’ venisse dato loro un passaporto. Il documento rinvenuto “per caso” da Verbitsky e’ una scheda sul gesuita Jalics, nella quale l’allora capo del Culto cattolico del Dicastero, Anselmo Orcoyen, riassume i dati del prete per sconsigliare il rilascio del passaporto nel 1979, quando questi era in Germania, e, a giudizio di Verbistky, indicherebbe il presunto doppio gioco di Bergoglio, che da un lato chiedeva il rinnovo del passaporto e dall’altro sottolineava i motivi per il quale lo stesso non avrebbe dovuto essere rilasciato. Nella scheda viene indicato, tra l’altro, che Jalics era stato “detenuto nella Scuola meccanica della Marina (argentina, la famigerata Esma) insieme con padre Yorio” perche’ “sospettati di contatti con i guerriglieri” e che “nessun vescovo di Buones Aires ha voluto riceverlo”. E, per concludere, che “questi dati sono stati forniti a Orcoyen dallo stesso padre Bergoglio” con “la speciale raccomandazione che non si conceda cio’ che viene richiesto”.

L’articolo in spagnolo

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