Il filosofo francese Jacques D’Hondt, pensatore che ha assimilato ed elaborato la lezione dialettica delle filosofie di Hegel e Marx dando vita al ”marxismo all’hegeliana”, e’ morto a Parigi all’eta’ di 92 anni. Nato a Tour nel 1920, discepolo di Jean Hyppolite e Paul Ricoeur, D’Hondt era professore emerito dell’Universita’ di Poitiers dove fondo’ nel 1970 il Centro di ricerche e di documentazione su Hegel e Marx.
Di Hegel, in particolare, D’Hondt, di formazione marxista, ha dato due interpretazioni magistrali in ”Hegel, filosofo della storia vivente” (1966) e ”Hegel segreto. Ricerche sulle fonti nascoste del pensiero hegeliano” (1968), cui vanno aggiunti ”Hegel nel suo tempo” (1968) e ”Hegel. Biografia” (1998). In controtendenza rispetto alle correnti dominanti del pensiero francese degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo XX (esistenzialismo e strutturalismo), il ”marxismo all’hegeliana” di D’Hondt si connota per l’attenzione che presta alle dinamiche contraddittorie dei processi storici e al loro significato filosofico profondo. Dal 1981 al 1991 e’ stato presidente della Societa’ francese di Filosofia. Era membro del comitato direttivo della Hegel-Vereinigung e ex presidente della Association des Societes philosophiques de langue française e membro corrispondente dell’Academie Saxonne des Sciences.