C’era un fotoreporter tra gli uomini e le donne che sulla Sierra Maestra, guidati da Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, si avvicinavano all’Avana per scalzare dal potere Fulgencio Batista. Si chiamava Enrique Meneses, e a lui si devono le prime immagini di un gruppo di uomini impegnati nel fare di Cuba un’avamposto della Rivoluzione socialista a pochi chilometri dalla fortezza del capitalismo, gli Stati Uniti.
Meneses, 83 anni, e’ morto nella notte nell’ospedale La Paz di Madrid, riporta El Pais, dopo aver vissuto fino all’ultimo una professione fatta, disse un giorno in un’intervista, “per il 70% di pazienza, per il 20% di professionalita’ e per il 10% di fortuna”. Da tempo soffriva di una malattia ai polmoni. La Sierra Maestra e il reportage fotografico che fini’ su Paris Match sono stati il centro dei settant’anni di carriera di Meneses, che insieme con i guerriglieri trascorse quattro mesi tra il 1957/58, un anno prima che Fidel e il Che riuscissero a cacciare il dittatore appoggiato da Washington. Nelle sue foto riusci’ a ritrarre, e trasformare in icone generazionali, un giovane lider maximo e i suoi compagni, immortalati durante una lunga marcia a piedi e a cavallo o mentre si gustavano il fumo di un sigaro nelle soste di riposo. Le foto, ha raccontato la sua vecchia amica Annick Duval, arrivarono a Parigi “nascoste nella sottana di una ragazza”, ma dopo la loro pubblicazione Meneses fu obbligato dalle autorita’ a lasciare il Paese. Dopo Cuba e la Rivokuzione, sarebbero arrivate altre straordinarie occasioni per mettere alla prova il propri talento: dalla marcia di Martin Luther King su Washington all’assassinio di JFK, dalle guerre in Rhodesia all’Angola fino all’assedio di Sarajevo.