Gli stress psicologici nella prima infanzia, la violenza domestica e i maltrattamenti sono un trauma per il bambino, che mostra sul suo Dna segni di invecchiamento precoce: e’ come dire che giovani e giovanissimi che vivono in condizioni di violenza domestica o che sono vittime di bullismo sono piu’ ‘vecchi’ dei coetanei che non vivono tali situazioni.
Lo dimostra la ricerca di Idan Shalev del Duke Institute for Genome Sciences & Policy di Duhram, pubblicata sulla rivista Molecular Psychiatry. L’invecchiamento reale di una persona puo’ essere molto diverso dalla sua eta’ anagrafica: negli ultimi anni si e’ compreso che per misurare l’eta’ biologica reale di un individuo bisogna osservare il suo Dna e precisamente la lunghezza dei telomeri, ovvero le estremita’ protettive di ciascun cromosoma. Tanto piu’ sono lunghe, tanto piu’ il Dna e’ in salute e si resta giovani. Di recente, vari studi hanno dimostrato che piu’ fattori (obesita’, fumo, sedentarieta’, come pure stress psicologico) accorciano i telomeri nel Dna di individui adulti. Ma finora non si era mai pensato di indagare l”invecchiamento biologico” di un bambino. Lo hanno fatto gli esperti Usa misurando i telomeri di oltre 2000 gemelli (da 1100 famiglie) quando avevano 5 e poi 10 anni. E’ emerso che i bimbi esposti a un clima di violenza e maltrattamenti in casa invecchiano prima dei coetanei che crescono in ambienti piu’ protetti. L’invecchiamento biologico di una persona, dunque, inizia gia’ a 5 anni, ed e’ visibile sui suoi telomeri.