Quale e’ il portale (gateway) in cui si formano gli iceberg nell’Oceano Atlantico? Potrebbe trattarsi di due lingue glaciali appartenenti all’ultima calotta britannico-irlandese, risalente a 20 mila anni fa. Cercheranno di scoprirlo Daniel Praeg e Roberto Romeo, geologi di OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) di Trieste, in navigazione da una settimana nel Mar Celtico.

Praeg, capo spedizione per la prima parte della missione e Romeo sono a bordo della nave da ricerca irlandese Celtic Voyager, come membri di una spedizione internazionale di ricerca che lavorera’ fino al 12 maggio per raccogliere dati sull’evoluzione geologica di questa parte poco conosciuta di Oceano. Nel Mar Celtico, dove si trova attualmente la nave, Praeg e Romeo studieranno la morfologia dei sedimenti presenti sul fondale marino a una profondita’ compresa tra 80-200 mt. Qui e’ presente un vasto sistema di rilievi, che in un primo tempo erano stati interpretati come banchi di sabbia formati dalle maree, che invece secondo un’altra interpretazione potrebbero essere di origine glaciale. L’obiettivo e’ di testare l’ipotesi che questi depositi siano stati lasciati dal flusso di ghiaccio del Mare d’Irlanda, che in inglese e’ chiamato Isis (Irish Sea Ice Stream), che e’ avanzato durante l’ultimo massimo glaciale attraverso la piattaforma continentale. ”E’ importante capire l’origine dei rilievi del Mar Celtico – spiega Daniel Praeg – perche’ se la loro formazione glaciale fosse confermata significherebbe che flusso di ghiaccio del Mare d’Irlanda e’ avanzato rapidamente durante l’ultimo massimo glaciale verso il limite estremo della piattaforma continentale, fornendo grandi quantita’ di acqua di fusione e di iceberg all’Atlantico settentrionale”. ”Nonostante il mare in tempesta – aggiunge Romeo – stiamo registrando enormi quantita’ di dati geofisici, in collaborazione con i ricercatori Irlandesi e del British Geological Service”. La prima parte della campagna scientifica, che si concludera’ il 2 maggio, prosegue idealmente la campagna geofisica Glamar effettuata da OGS nel 2009 a bordo della nave da ricerca italiana Ogs Explora, che ha rappresentato un contributo italiano all’Anno polare internazionale. La seconda parte della spedizione scientifica (3-12 maggio), all’ovest dell’Irlanda meridionale, sara’ guidata da Stephen McCarron della National University of Ireland Maynooth, responsabile del progetto Gateways, un consorzio di ricercatori provenienti da Irlanda, Italia e Gran Bretagna. Nella seconda parte della spedizione, il Celtic Voyager acquisira’ informazioni sui depositi dei fondali marini fino a profondita’ di 500 mt utilizzando ecoscandagli multifascio (strumenti che forniscono modelli tridimensionali del fondo mare), strumenti che registrano la stratigrafia dei fondali (il cui funzionamento si basa sulla diversa velocita’ di propagazione del suono all’interno dei sedimenti: maggiore e’ la velocita’ e piu’ marcata e’ la risposta acustica), effettuando riprese video e prelevando campioni di sedimenti. La rotta della nave da ricerca Celtic Voyager puo’ essere seguita in diretta: http://www.marine.ie/home/publicationsdata/data/Vessel+Tracking /.

 

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