Il bilancio di sangue pagato nel 2015 dai giornalisti è di 110 reporter uccisi, molti non in zone teatro di guerre ma in Paesi formalmente privi di conflitti. E’ quanto emerge dall’ultimo report di “Reporters senza frontiere”.

Dei 110 uccisi, 67 sono stati eliminati mentre svolgevano il loro lavoro e 43 hanno perso la vita in circostanze misteriose, non in Paesi in guerra ma mentre seguivano da casa scomode inchieste. Alto anche il numero di reporter rapiti, 54, e di quelli in prigione per aver svolto il loro lavoro: 154.

 

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